Visite fiscali dipendenti pubblici, verso la riduzione delle fasce orarie

La differenza fra gli orari delle visite fiscali tra dipendenti pubblici e privati è incostituzionale. Lo ha stabilito la incontri taranti che ha accolto un ricorso avanzato sulla materia dal sindacato della polizia penitenziaria Uilpa Pp.

Questa importante sentenza pone le basi per una prossima regolamentazione delle fasce orarie delle visite fiscali per i dipendenti della Pubblica Amministrazione, inclusi i docenti e il personale Ata.

Visite fiscali, illegittime le differenze delle fasce orarie di reperibilità tra dipendenti pubblici e privati

Lo scorso 3 novembre il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio, in risposta a una petizione della UIL Pubblica Amministrazione Polizia Penitenziaria, ha emesso una sentenza che annulla in parte il Decreto Madia sulle fasce orarie delle visite fiscali per i pubblici dipendenti.

Il TAR ha rilevato che la fascia oraria per le visite fiscali dei dipendenti statali è eccessivamente lunga rispetto a quella prevista per i lavoratori delle aziende private (7 ore contro 4 ore).

L’evidente disparità tra pubblico e privato ha indotto i giudici del tribunale amministrativo a ritenere che un evento come la malattia non può essere trattato diversamente a seconda del rapporto di lavoro intrattenuto dal personale che ne viene colpito. È proprio questa mancata armonizzazione a rappresentare una violazione dell’Articolo 3 della Costituzione relativo al rispetto del principio di uguaglianza.

“Il mantenimento delle differenziate fasce orarie, – si legge ancora nella sentenza – con una durata complessiva, per il settore pubblico, quasi doppia rispetto a quella del settore privato è indicativo anche di uno sviamento di potere. Tali controlli ripetuti, associati a una restrizione delle ipotesi di esclusione dall’obbligo di rispettarle, sembrano piuttosto diretti a dissuadere dal ricorso al congedo per malattia, in contrasto con la tutela sancita dalla Carta costituzionale dall’art. 32“, secondo il quale “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.

Prossimi sviluppi dopo la sentenza del TAR

Attualmente, secondo quanto previsto dal Decreto Madia, le fasce orarie sono le seguenti:

  • nel settore privato i dipendenti in malattia sono tenuti a rispettare l’orario delle visite dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19, senza obblighi nei giorni festivi e non lavorativi;
  • nella Pubblica Amministrazione le fasce orarie per i dipendenti in malattia sono molto più estese, dalle 09 alle 13 e dalle 15 alle 18 con l’obbligo di reperibilità anche in giorni non lavorativi e festivi.

Dopo la sentenza del TAR del Lazio, il Decreto Madia dovrà essere riscritto e armonizzato alle indicazioni giurisprudenziali, pertanto l’Amministrazione dovrà elaborare un nuovo regolamento che sia in conformità con il principio di uguaglianza tra il settore pubblico e privato. Si attendono quindi note di chiarimento per l’eventuale accoglimento della suddetta sentenza e le nuove fasce orarie per le visite fiscali per i dipendenti pubblici, inclusi i docenti e il personale ATA.

 

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