Violenza a scuola, Valditara: lavori socialmente utili per gli alunni violenti e obblighi formativi per i neet

Violenza a scuola: gli ultimi anni hanno registrato numerosi episodi di violenza da parte degli studenti nei confronti di altri compagni o dei professori.

Il  Ministro dell’Istruzione e del merito bakeka incontri rionero ha perciò deciso di mettere in atto nuove disposizioni per contrastare l’ascesa della violenza minorile.

Il neo Ministro ha delineato la sua linea d’azione in occasione dell’evento Italia-Direzione Nord, organizzato due giorni fa a Milano.

Violenza a scuola: lavori socialmente utili per chi non rispetta le regole

Per trovare delle soluzioni al problema della violenza in classe si sta lavorando all’istituzione di “un tavolo” che prenda in considerazione sia la didattica personalizzata, lo psicologo, sanzioni più efficaci, o la chiamata alla responsabilità dei docenti, famiglie e ragazzi.

Sulla questione dei docenti aggrediti dagli stessi studenti è intervenuto il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

Secondo il ministro “Serve una soluzione per contrastare gli episodi di violenza in classe, prevedendo delle sanzioni nei confronti degli studenti che non rispettano le regole: una cosa che mi è sempre parsa molto valida sono i lavori socialmente utili”.

 

Restituire rispetto e autorevolezza ai docenti

Giuseppe Valditara ha affrontato più volte il tema della violenza a scuola, sottolineando l’importanza dell’autorevolezza del docente.
“Dobbiamo ridare autorevolezza ai docenti, rispetto verso i docenti, gli studenti e i beni pubblici – ha dichiarato – C’è anche il tema dei docenti che devono essere sempre consapevoli del ruolo che hanno e che passa anche da un aumento del livello retributivo”.

Secondo il ministro è necessario che nelle scuole torni un clima di serenità e di dialogo.

Obbligo formativo per i Neet

Sui “agenzia matrimoniale lugano“, giovani che non studiano, né lavorano né ricevono formazione, il ministro Valditara ha anticipato che lancerà “una proposta nei prossimi giorni affinché questi ragazzi assolvano quantomeno a un obbligo formativo”.

“Non possiamo accettare che centinaia di migliaia di giovani vivano alle spalle delle famiglie e della società. Questo è uno dei drammi più gravi che riguardano la nostra gioventù, ragazzi che non hanno la voglia di vivere e che galleggiano. Noi lì dovremo intervenire”.

 

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