Ucraina, circa 15mila gli studenti accolti nelle scuole italiane. Previsto il Piano estate

Il numero dei rifugiati ucraini nel nostro Paese è in costante aumento: ogni giorno l’Italia accoglie migliaia di cittadini in fuga dalla guerra, la maggior parte dei quali sono donne e bambini.
Gli Istituti scolastici italiani si sono attivati celermente per accogliere al meglio gli studenti ucraini
con il sostegno necessario alla prosecuzione del loro percorso formativo.

Il Ministero dell’Istruzione ha stanziato risorse da destinare alle istituzioni scolastiche sul territorio nazionale che saranno impegnate nell’attività di accoglienza, riguardanti l’integrazione, il supporto psicologico e linguistico.
Questo il commento del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi a Rai News 24 «La scuola italiana ha dimostrato ancora una volta grande accoglienza. Sono quasi 15 mila i ragazzi ucraini che sono già inseriti nelle nostre scuole soprattutto tra i 3 e i 13 anni. I più grandi stanno seguendo le lezioni a distanza proposte dal ministero ucraino: il quadro permette ai ragazzi di trovare serenità qui in Italia».
Per i progetti sono stati stanziati 50 milioni di euro di fondi europei.

Piano estate per insegnare la solidarietà attiva

Il percorso delineato dal Ministero dell’Istruzione per i ragazzi ucraini proseguirà nei prossimi mesi con apposite iniziative formative all’interno del “Piano estate” che era già stato proposto nel 2021, dopo un anno di pandemia e didattica a distanza.
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Si lavorerà sulla formazione dei docenti al fine di migliorare la capacità di dialogo in una lingua terza: alle scuole serviranno professionisti dedicati al supporto psicologico e alla mediazione linguistica, allo scopo di dare stabilità e continuità ad una situazione che non si sa quanto durerà.

Il ministro Bianchi ha aggiunto «L’anno scorso abbiamo lanciato un programma di scuola d’estate per il recupero delle competenze; il programma per la prossima estate punta ad insegnare ai nostri ragazzi la solidarietà attiva, sforzandosi di trovare mezzi di comunicazione condivisibili. Diamo grande importanza al programma della scuola d’estate con attività che non saranno strettamente disciplinari ma che puntano a creare una comunità. Disponiamo di risorse nostre ed europee: abbiamo quasi 50 milioni, l’Europa c’è».

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