Tracciamento a scuola: nuove regole Covid per uscire dall’emergenza in sicurezza
La riapertura delle scuole è coincisa con l’impennata dei contagi. Rischiano così di confondersi i dati della pandemia, anche se molti esperti sono convinti che proprio il ritorno in aula stia contribuendo a rimandare il raggiungimento del picco e la discesa dei numeri.
In tutto ciò la scuola ha l’esigenza di adeguarsi a questa che potrebbe essere definita una nuova pandemia. Un virus più contagioso ma anche meno pericoloso per le sue caratteristiche e grazie ai vaccini.
L’opinione dei presidi
I presidi sollecitano il Governo a prendere misure che consentano alla scuola di non trasformarsi in un luogo pericoloso: “Di un dato abbiamo certezza – si legge nella nota dell’associazione presidi rivolta al Governo -: se la “catastrofe” è stata sino ad oggi evitata lo si deve al lavoro immane dei dirigenti scolastici, dei loro staff, dei referenti Covid, dei collaboratori scolastici e del personale di segreteria. Per essere più chiari, quello appena trascorso è stato l’ennesimo fine settimana che ha visto molti colleghi impegnati, senza soluzione di continuità, nel processare le richieste di tracciamento, nel predisporre le comunicazioni per le famiglie e per gli studenti, nel definire le disposizioni per il personale”. Puoi leggere qui l’approfondimento.
I presidi sottolineano le criticità su cui intervenire e da correggere: “L’intera procedura di tracciamento va drasticamente semplificata. Altre criticità sono immediatamente rilevabili nel conteggio dei casi positivi all’interno del gruppo/sezione/classe. Alcune ASL danno indicazioni contrastanti, altre evitano accuratamente di esprimersi. Limiti si manifestano anche nelle operazioni di rientro in classe degli alunni della scuola primaria previa effettuazione del tampone T0, nelle raccomandazioni relative al distanziamento a mensa, ragionevole ma non applicabile, nella difficoltà pratica di verificare la tempistica della vaccinazione degli studenti delle scuole secondarie. Tutto questo provoca evidenti interferenze con l’attività didattica“.