Studenti “plusdotati”: il MIUR li include tra i BES
Negli ultimi anni il Ministero dell’Istruzione ha riconosciuto gli studenti “plusdotati” tra quelli con bisogni educativi speciali (BES). Si tratta di un cambio di prospettiva molto importante che mette in luce le sfide che questi studenti si trovano a gestire quotidianamente a scuola. Esse sono incentrate per lo più sulla sfera delle relazioni sociali ma si legano anche alla percezione di un ambiente scolastico in apparenza “noioso” e quindi poco attrattivo. Pertanto, anche per loro, si rivela utile l’intervento dei docenti rivolto ad un piano di studio personalizzato.
Come riconoscere gli studenti ad alto potenziale?
Nel 5% delle famiglie italiane c’è un alunno più che brillante, dotato di capacità intellettive al di sopra della norma. Ottime le doti mnemoniche e l’attenzione ai dettagli; la curiosità estrema predilige le novità e le idee talvolta bizzarre. I talenti possono spiccare anche in ambiti diversi tra loro: scolastico, artistico, motorio e socio-emotivo. Il bambino può diventare ipersensibile rischiando di vivere uno sviluppo emotivo che non procede parallelo a quello intellettivo. I genitori e gli insegnanti dovrebbero assecondare queste caratteristiche e lasciarlo libero di esprimersi a pieno.
La normativa
Il riferimento normativo risale alla nota n. 562 del 3 aprile 2019 nella quale il Ministero afferma che gli alunni con un quoziente intellettivo pari o superiore a 130 sono da includere tra gli studenti BES. Considerando la distribuzione normale del QI, gli studenti plus dotati si collocano sul lato opposto rispetto agli alunni con deficit cognitivi. A dispetto di capacità intellettive e di apprendimento molto sviluppate, gli studenti “plusdotati” potrebbero ritrovarsi soli e, a quel punto, scegliere di eclissare il proprio dono per conformarsi ai compagni. Inoltre la viva curiosità che li caratterizza potrebbe condurli verso l’iperattività che, a certi livelli, potrebbe rivelarsi disfunzionale, come ad esempio nella sindrome ADHD. Di conseguenza, senza un intervento, rischiano di riscontrare un forte disagio nell’inserimento scolastico.
L’intervento educativo per gli studenti ad alto potenziale si basa su piani di studio personalizzati in modo da valorizzare gli stili individuali di apprendimento.