Sindrome di Asperger e strategie didattiche – parte prima

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La Sindrome di Asperger (SA), è un disturbo neuro-biologico nello spettro autistico: vediamo quali sono le migliori strategie didattiche per chi ne è affetto.

Alunni con SA

Bambini e ragazzi con la SA possono avere difficoltà a usare e capire comportamenti non verbali e a sviluppare appropriate relazioni con i pari età, in parte, perché le loro interazioni spesso mancano di scambi spontanei. Spesso loro hanno vivo interesse e abilità per alcuni argomenti, possono anche avere un bel po’ di difficoltà di organizzazione.

Empatia

I bambini AS possono sembrare carenti di empatia, avere problemi con questioni sensoriali e molto di frequente hanno una forte dipendenza dalla routine.

Questa sindrome è caratterizzata da una sorta di sviluppo tipo “formaggio svizzero” ossia alcune cose vengono apprese in modo appropriato per l’età, mentre altre possono rimanere indietro o essere assenti; inoltre, i bambini possono avere delle abilità intellettive molto più avanti rispetto al normale sviluppo (ad esempio, un bambino può capire complessi principi matematici, eppure non essere in grado di ricordarsi di portare a casa i compiti).

Crisi e stress

I ragazzi con la SA possono essere soggetti a crisi improvvise nelle quali nulla può migliorare i comportamenti, perciò sarebbe opportuno far sì che il ragazzo venga portato in luogo sicuro e tranquillo dove gli sia permesso di “calmarsi”.

A volte gli alunni con la SA possono avere delle esplosioni di voce o strilli, in queste situazioni il ragazzo non sta facendo il difficile bensì è una reazione a situazioni di stress tipo “combatti/spaventati/scappa” e, qui, gli insegnanti devono avere la pazienza e il tempo da spendere nell’arginare i suoi problemi col fine di favorire una sua maggiore integrazione all’interno della classe e la costruzione di un ambiente sereno attorno a lui.

L’alunno con la SA può ripetere la stessa cosa per svariate volte e ciò può verificarsi con l’aumentare dello stress: in questi casi bisogna evitare di essere trascinati rispondendo alla stessa cosa o, addirittura, alzando la voce o puntualizzando che la cosa è stata ripetuta; provate, invece, a re-indirizzare l’attenzione del ragazzo verso altro o trovare un’alternativa che gli permetta di salvare la faccia. Permettere al ragazzo di buttare giù per iscritto la domanda o il pensiero fornendo risposta scritta può rompere il circuito di stress che si sta verificando nel soggetto.

Il cambiamento

I ragazzi con la SA possono avere grosse difficoltà ad accettare i cambiamenti, bisogna provare, dunque, dare un preavviso quanto prima possibile col fine di evitare l’insorgenza di eventuali problemi: è sufficiente dare uno o due preavvisi se è in corso un cambiamento di programma.

Nel prossimo articolo vedremo come affrontare le situazioni che possono presentarsi nel contesto scolastico.

a cura del Prof. Avv. Vincenzo Filiberti

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