Scuola, in arrivo il Docente tutor e il docente orientatore

Il prossimo anno scolastico debutteranno nelle scuole superiori italiane due nuove figure: il incontri bacheka e il docente orientatore.

“Con l’istituzione del tutor e del docente orientatore comincia la grande rivoluzione del merito” spiega Valditara dopo l’incontro fra il Ministero dell’Istruzione e i sindacati di categoria, in cui è stato presentato lo schema di decreto che prevede, con uno stanziamento di 150 milioni di euro nel 2023, l’istituzione di due figure professionali dedicate una a sviluppare la personalizzazione dell’istruzione nelle scuole superiori e l’altra a concretizzare l’attività di orientamento. 

Il provvedimento sarà sottoposto al parere del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.

Cosa prevede il decreto

Il decreto va nella direzione di una scuola che faccia emergere i talenti di ogni studente innescando un percorso virtuoso, volto anche al superamento delle difficoltà frutto di diseguaglianze di natura sociale e territoriale e favorendo le scelte consapevoli per il percorso di studi e di lavoro.

I 150 milioni di euro previsti come dotazione iniziale per l’anno 2023 sono destinati a remunerare le circa 40.000 figure di docente tutor a cui vanno ad aggiungersi quelle di docente orientatore, una per ogni istituto scolastico; saranno distribuiti nelle scuole in maniera proporzionale al numero degli studenti delle classi terze, quarte e quinte delle secondarie di secondo grado (anno scolastico 2023/2024).

Le scuole inoltre potranno accedere ai finanziamenti derivanti dal PNRR e dal PON per remunerare attività didattiche di potenziamento sulle discipline e attività innovative per l’orientamento.

Le azioni già previste nel PNRR, che saranno oggetto nei prossimi giorni di riparto tra tutte le istituzioni scolastiche, ammontano a circa 600 milioni, con particolare riferimento all’orientamento verso le discipline STEM e con metodologie innovative, alle quali si aggiungono le attività che riguardano l’orientamento come misura di contrasto alla dispersione scolastica, per un importo di ulteriori 1,5 miliardi di euro. Le scuole potranno utilizzare anche le risorse del PON della nuova programmazione 2021-2027 per remunerare attività extracurricolari sull’orientamento didattico per circa 300 milioni.

Docente tutor e docente orientatori: le mansioni

Nello specifico, a partire dall’anno scolastico 2023/2024, il docente tutor avrà il compito di coordinare e sviluppare le attività didattiche per personalizzare l’istruzione negli studenti delle classi terze, quarte e quinte delle secondarie di secondo grado, favorendo il recupero per i ragazzi che manifestano maggiori difficoltà e consentendo a coloro che hanno particolari talenti di potenziare la loro preparazione.

Il docente orientatore invece, avrà il compito di favorire le attività di orientamento per aiutare gli studenti a fare scelte in linea con le loro aspirazioni, potenzialità e progetti di vita, tenendo conto dei diversi percorsi di studio e lavoro e delle varie opportunità offerte dai territori, dal mondo produttivo e universitario.

Questo approccio deve avvenire nel rispetto dell’autonomia dei singoli istituti, degli studenti e delle loro famiglie.

I tutor dovrebbero essere 40.000, a cui vanno aggiunti i docenti orientatori, uno per ogni istituto scolastico. Queste cifre, con la loro relativa composizione, saranno oggetto di ulteriore riflessione.

Saranno distribuiti nelle scuole in maniera proporzionale al numero degli studenti delle classi terze, quarte e quinte delle secondarie di secondo grado. Sarà compito delle scuole organizzare il servizio nella loro autonomia.

Corso da 20 ore ed esame per i nuovi docenti

Nei prossimi mesi il Ministero comunicherà a ogni istituto scolastico il numero minimo di docenti tutor da formare attraverso un corso definito sull’apposita piattaforma in collaborazione con INDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione e Ricerca Educativa).

Il percorso formativo avrà la durata di 20 ore e si concluderà con un esame.

Ciascuna scuola, nell’ambito della sua autonomia, individuerà i docenti che parteciperanno alle 20 ore di formazione nell’ambito dei requisiti indicati dal decreto ministeriale.

Il compenso

Il compenso aggiuntivo per queste figure sarà stabilito da una contrattazione di istituto e varierà da 2.850 a 4.750 euro lordi all’anno.

 

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