Rinnovo contratto scuola: le novità previste per il personale scolastico
Rinnovo contratto scuola: dopo una lunga trattativa, lo scorso 14 luglio è stata firmata all’Aran l’ipotesi di accordo del Contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) per il comparto dell’istruzione e della ricerca, relativo al periodo 2019-2021.
La definizione del contratto fa seguito all’accordo sottoscritto a novembre 2022 tra il MIM e le organizzazioni sindacali.
L’accordo prevede aumenti in busta paga di 124 euro per i docenti, 97 euro per il personale ATA e di 190 euro per i DSGA.
Oltre all’aumento salariale per il personale scolastico, il nuovo contratto prevede la regolamentazione del lavoro agile, il riordino delle aree relative al personale ATA , maggiori tutele per i precari della scuola.
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Rinnovo Contratto Scuola: le novità previste
L’accordo raggiunto rappresenta un passo importante per il miglioramento delle condizioni di lavoro di circa 1,2 milioni di dipendenti pubblici del comparto Istruzione e Ricerca.
Di seguito le novità e i miglioramenti previsti per il personale scolastico:
Gli aumenti salariali
Grazie alle risorse allocate dal governo e finalizzate dall’Aran, il contratto prevede aumenti salariali medi mensili (lordi) di:
- 124 euro per i docenti;
- 97 euro per il personale tecnico-amministrativo (ATA);
- 190 per i direttori dei servizi generali e amministrativi (DSGA).
Gli aumenti arriveranno effettivamente nei cedolini del prossimo autunno, molto probabilmente nella busta paga di ottobre.
Il nuovo CCNL scuola riconosce un ulteriore incremento stabile della Retribuzione Professionale Docenti (RPD), portando quindi il valore complessivo da 194,80 euro a 304,30 euro al mese.
Si registra anche un ulteriore incremento del Compenso Individuale Accessorio (CIA) che porta a un valore rideterminato complessivo che va da 79,40 euro a 87,50 euro.
A questo si aggiunge anche un incremento del 10% delle retribuzioni delle ore aggiuntive per i docenti finanziato con il FMOF (Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa).
Un’altra novità di rilievo è l’introduzione e la regolamentazione del lavoro agile anche per questo comparto.
Sarà oggetto di contrattazione anche il riconoscimento delle funzioni professionali del docente tutor e del docente orientatore, introdotte recentemente dal Ministero.
Novità per il personale ATA
L’accordo prevede anche il riordino delle aree relative al personale ATA delle istituzioni scolastiche, un importante riconoscimento che offre concrete opportunità di sviluppo professionale a una platea di circa 182.000 dipendenti.
In particolare, sono previsti gli sviluppi professionali verticali dal profilo A al profilo di Operatore, anche per favorire un’attività qualificata di assistenza alle esigenze degli alunni con disabilità; la semplificazione delle procedure per accedere alle posizioni economiche attraverso un percorso più veloce di formazione e valutazione; l’attribuzione di nuove posizioni economiche orizzontali.
Permessi e congedi per i precari docenti e ATA
Ci sono novità per i precari docenti e Ata, ai quali vengono estesi importanti diritti finora riservati solo al personale a tempo indeterminato.
Il personale docente, educativo ed Ata assunto con contratto a tempo determinato per l’intero anno scolastico (31 agosto) o fino al termine delle attività didattiche (30 giugno), ha diritto a 3 giorni di permesso retribuito nell’anno scolastico, per motivi personali o familiari, documentati anche mediante autocertificazione.
Per il personale Ata tali permessi possono anche essere fruiti ad ore.
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Le reazioni
Il Ministro Giuseppe Valditara, come si legge nel comunicato stampa che ha annunciato la notizia, esprime grande soddisfazione per il raggiungimento dell’accordo. “Il nuovo contratto segna un importante passo avanti verso una sempre maggiore valorizzazione di tutto il personale della scuola, sia docenti sia Ata. Sono state inoltre recepite a livello contrattuale le funzioni del docente tutor e del docente orientatore e questo consentirà di affermare definitivamente il principio della personalizzazione dell’istruzione, rimarcando la centralità nel sistema della persona dello studente”.
Soddisfatte le organizzazioni sindacali, ad esclusione della Uil che non ha firmato l’intesa. Diversi sono gli aspetti che non hanno convinto il sindacato, tra questi occorre ricordare la non valorizzazione del personale Ata, la questione politica sulla mobilità, la precarizzazione del lavoro delle segreterie, la mancanza di riferimenti alle scuole italiane all’estero e la parte destinata alle relazioni con le sigle sindacali.
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