Riforma reclutamento: percorsi speciali per chi non è abilitato
La riforma del reclutamento docenti diventa prioritaria nell’agenda del Governo adesso che la situazione legata alla gestione della pandemia nella scuola sembra sotto controllo.
Il precariato continua ad essere un male della scuola italiana. In vista di settembre la volontà del ministero è quella di limitare il più possibile il ricorso ai supplenti.
Il sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso, indica la strada: “Adesso che siamo a un passo dall’uscita da questa situazione emergenziale, è ora che la politica trovi soluzioni a problemi cronici e pre-pandemici”.
“Le priorità in materia di scuola dovrebbero riguardare innanzitutto il tema del reclutamento: non è possibile pensare di andare avanti sfruttando ancora il personale precario che tanto si è distinto in questi due anni difficili”, continua. Clicca qui!
Per sbloccare una difficile situazione la soluzione potrebbe arrivare da un vecchio cavallo di battaglia che sia strutturato attraverso il ripristino dei percorsi speciali per l’abilitazione.
L’obiettivo finale deve essere quello di limitare il più possibile il ricorso ai contratti a termine. “Per chi non è abilitato occorre individuare un percorso speciale. Per chi invece lo è e insegna nelle nostre scuole da anni,ci vuole il rispetto di un sacrosanto diritto, riconosciuto anche dalla direttiva europea numero 70 del 1999, cioè quello alla stabilizzazione. L’abuso nella reiterazione dei contratti a termine è stata già sanzionata sotto il profilo giuridico ed è ancora più deprecabile dal punto di vista morale e politico. Mi auguro che la Lega non sia l’unica forza di maggioranza a richiedere il rispetto di tali diritti dei lavoratori. Nella scuola, così come nella sanità, occorre rimediare agli errori e ai tagli del passato”.
Retribuzione del personale scolastico
Da non sottovalutare poi il tema delle retribuzioni del personale scolastico. Leggi qui!
Un problema che riguarda sia i docenti che gli ata. Difficilmente il rinnovo del contratto scuola potrà risolvere, se non parzialmente: “Docenti e personale educativo e Ata sono tra i meno pagati in Europa. Occorre adeguare e aggiornare immediatamente i loro contratti, prevedendo un aumento in busta paga che possa servire almeno a fronteggiare l’incremento del costo della vita. Tuteliamo la professionalità dei lavoratori della scuola, garantendo loro la dignità e il prestigio che si sono guadagnati sul campo”.