Reclutamento docenti: immissione in ruolo senza passare dai concorsi
L’attuale sistema di reclutamento docenti sembra pensato apposta per mettere in difficoltà gli aspiranti docenti e lasciare il mondo della scuola in balia della supplentite e della precarietà. Condizione di cui fanno le spese in primis gli stessi dipendenti e in seconda battuta gli studenti, privati della continuità didattica e di un adeguato livello di istruzione. Leggi qui
Lo ribadisce il senatore Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega e vicepresidente della commissione Cultura: “Nell’attuale legislatura – dice il senatore leghista – succede che anche in piena crisi pandemica la stabilizzazione del corpo docente (fondamentale per la tenuta del sistema) passi da prove concorsuali che sembrano studiate apposta per non superarle, numeri palesemente insufficienti e tempi biblici”.
Ecco perchè è necessario battere strade alternative, a cominciare da quelle che conducono all’assunzione dei precari direttamente da Gps.
Una proposta che da tempo trova l’ostacolo di molti esponenti politici. Non ultima l’ex ministra Lucia Azzolina, convinta che l‘unica forma democratica e meritocratica di assunzione docenti passi per i concorsi. Clicca qui
Invece Pittoni resta convinto che “qualsiasi proposta di buonsenso e in linea con la normativa europea come i percorsi formativi abilitanti all’insegnamento, è di fatto boicottata. Ho chiesto al ministro dell’Istruzione di farsi carico della questione. La qualità del servizio è un diritto degli studenti”.
In tutto ciò qualcosa si muove. E’ quasi realtà il nuovo concorso straordinario per i precari con tre anni di servizio entro il 15 giugno. Pittoni resta convinto non basti. Serve anche provvedere all’attivazione di una nuova versione dei cosiddetti Pas e Tfa (per il sostegno). Necessario è includere il vincolo di avere svolto almeno un’annualità nella classe di concorso specifica per cui si concorre.