Le linee-guida del MIUR per i ragazzi in affido
Per la nostra sezione sulla Normativa Scolastica approfondiamo le linee guida del MIUR sul tema dei ragazzi in affido.
L’affido
Recentemente si è creato un altro problema di non semplice portata ed è quello afferente ai cosiddetti “ragazzi affidati”, vale a dire a quei ragazzi che, a vario titolo, sono in affido.
A questo punto è d’obbligo qualche breve cenno su questo istituto giuridico, appartenente al diritto di famiglia, che prevede, nel caso in cui il minore versi in stato di bisogno o di abbandono, l’affidamento dello stesso a famiglia disponibile e selezionata, oppure a enti e associazioni ad hoc.
Soprattutto per questo secondo caso si è creata la necessità di venire incontro ad esigenze molto particolari, che non possono non ripercuotersi problematicamente anche nel campo scolastico, laddove un ragazzo, già in una situazione socio-familiare difficile, deve inserirsi in diversi contesti scolastici e anche in diversi momenti scolastici.
La posizione del MIUR
Sotto questo punto di vista emblematico è il caso dei minori stranieri, cioè di coloro che, in minore età, arrivano da soli in Italia e, pertanto, affidati a famiglie o enti, entrano in contatto con il nostro mondo scolastico solo in base all’età anagrafica e senza una reale analisi delle pregresse competenze e conoscenze; proprio per questa problematica il MIUR ha dettato delle linee-guida quanto più opportune ed indispensabili, perché di fatto assoggettano questi alunni alla disciplina di quelli “h”, con relativo insegnante di sostegno e soprattutto un P.E.I. (Piano Educativo Individualizzato) ad hoc, con una certa discrezionalità sulle tecniche e forme di apprendimento, specie quelle di recupero, nonché una diversa valutazione del rendimento.
Pur tuttavia è necessaria la previsione in futuro di figure professionali specializzate che sostengano questi alunni dal punto di vista linguistico e psicologico, ed affianchino in qualche modo il consiglio di classe e l’insegnante di sostegno, perché le problematiche inerenti, come è ovvio, sono tali e tante che è impossibile affrontarle in maniera autonoma.
Per questo l’auspicio è non solo la creazione delle suddette figure ed il loro inserimento nel mondo della scuola, ma anche nuove opportunità di lavoro nel mondo scolastico, per una scuola pubblica ed, in senso lato, una società sempre più inclusiva.
a cura del Prof. Avv. Vincenzo Filiberti