Prolungamento anno scolastico: proposta Azzolina divide Moige e sindacati
E’ ormai da considerarsi un dato di fatto che anche quest’anno scolastico, sarà caratterizzato da una didattica anomala. Il mondo scuola ha dovuto fare i conti con la seconda ondata che ha costretto a casa, con la didattica a distanza, la quasi totalità degli alunni.
In concomitanza con la diminuzione della curva dei contagi, si inizia a considerare la possibilità di tornare in classe dopo l’Epifania. Inoltre è inevitabile considerare che una terza ondata è tutt’altro che remota. A farne le spese, in termini di nuovo lockdown, sarebbe nuovamente la scuola in primis, in virtù di tutto ciò che gravita attorno ad essa, a cominciare con il sovraffollamento dei mezzi pubblici.
Di qui la proposta della ministra Azzolina, difenditrice della necessità di lasciare aperte le scuole. Altra considerazione è quella di prolungare l’anno scolastico fino al 30 giugno. Una proposta che ha trovato pareri e reazioni discordanti. Chi approva questa proposta, ha pensato soprattutto al fatto che consentirebbe di colmare finalmente una lacuna e un difetto atavico della scuola italiana, che prevede vacanze estive troppo lunghe. Un prolungamento quindi ben visto da chi, come il Moige, poi ratificherebbe il nuovo calendario anche a emergenza pandemica conclusa.
Di diverso avviso i sindacati, secondo cui questa proposta lancia il messaggio sbagliato che la didattica a distanza è una didattica percentualmente inferiore in termini di efficacia e validità, rispetto a quella in presenza, al punto da rendere necessario il prolungamento dell’anno scolastico.