Precari e scatti di anzianità: cosa c’è di nuovo

precari-scatti-di-anzianita

Si afferma sempre più la tendenza legata al riconoscimento anche per i precari degli stessi scatti di anzianità riservati agli assunti: una battaglia partita dai sindacati, che sta dando i primi frutti.

Al Tribunale di Salerno è stato riconosciuto a una bidella quasi in pensione il diritto al riconoscimento dell’anzianità di servizio maturata con i contratti a termine. Questa è solo una delle numerose sentenze emesse nelle regioni italiane in questi ultimi tre anni: la Buona Scuola ha, infatti, segnato le numerose sconfitte del Ministero nei contenziosi con i docenti precari, che richiedevano un risarcimento per gli anni di anzianità maturati da supplenti.

Il principio di non discriminazione

Si è ormai imposto, infatti, il rispetto del cosiddetto principio di non discriminazione verso il personale precario della scuola: secondo questa nuova prospettiva, a quest’ultimo andrebbero assegnati gli stessi scatti di anzianità del personale già assunto in ruolo.

Inoltre, sempre in virtù di questo principio, a Salerno il giudice del lavoro ha definito illegittimo il ricorso alle reiterazione oppure alle reiterazioni di contratti a tempo determinato anche per i collaboratori scolastici, e necessario un appianamento nelle differenze tra retribuzione di precari e assunti.

A battersi per questi riconoscimenti dovuti ai precari è stato l’Anief, in prima fila e accanto a tutti questi docenti e ATA:

I giudici non fanno altro che assegnare il gap stipendiale non corrisposto, proporzionale agli anni di supplenze svolte. Inoltre, sempre per lo stesso principio di non discriminazione, continuiamo a batterci e a ricorrere anche per vedere riconosciuto il diritto all’integrale e immediata ricostruzione di carriera, commisurata agli effettivi anni di servizio prestati con contratti a tempo determinato e per ottenere il corretto inquadramento stipendiale. Infine, dopo avere raggiunto la rappresentatività sindacale, siamo ormai pronti a portarla direttamente ai tavoli della trattativa per rivendicare i diritti dei tanti lavoratori della scuola.

Chi può fare ricorso

Il requisito per presentare ricorso è quello di aver svolto almeno 3 annualità (al 30 giugno o 31 agosto) o 180 giorni di supplenze, anche non continuative.

Trovi tutte le informazioni utili sul sito dell’Anief: clicca qui!

Ti è piaciuto il nostro articolo?

Per continuare a rimanere aggiornato su tutte le novità del mondo del lavoro nelle scuole, iscriviti alla nostra newsletter, clicca qui.




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.