Il concetto di Orientamento Permanente nella scuola
Prendendo in mano le Linee Guida Nazionali per l’Orientamento Permanente ciò che risalta subito è quest’ultimo concetto: vediamo com’è cambiata in questo senso la scuola negli ultimi anni.
Cos’è l’Orientamento?
Secondo quanto stabilito nelle strategie di Lisbona 2010 ed Europa 2020 l’orientamento è un vero e proprio diritto permanente di ogni persona, lungo l’arco di tutta la vita e nelle diverse condizioni e situazioni in cui questa andrà a trovarsi.
Nel settore scolastico l’idea di orientamento si lega alla visione moderna della formazione culturale e professionale, che vede una maggior flessibilità, mobilità, inclusione e mentalità imprenditoriale a caratterizzare studio e lavoro.
Come è cambiata la concezione dell’orientamento
Nella scuola tradizionale la parola orientamento accompagnava quei passaggi, quei periodi di transizione da una scuola a un’altra, con la costruzione di una sorta di ponte tra i due universi. Oggi invece, in linea con quanto appena spiegato, l’orientamento è una prospettiva permanente dell’istruzione, con l’obiettivo di promuovere l’occupazione attiva, la crescita economica e l’inclusione sociale.
In questo contesto si inseriscono le esperienze piuttosto recenti degli Open Day, dei Progetti di Rete, dell’alternanza Scuola-Lavoro. Infatti la Legge 8 novembre 2013 n. 128 prevede:
il rafforzamento delle attività di orientamento nelle scuole secondarie di primo e secondo grado per sostenere gli studenti nell’elaborazione di progetti formativi e/o professionali, adeguati alle proprie capacità e aspettative.
Ovviamente per mettere in atto questo orientamento giuridico serve collaborazione e integrazione tra istituzioni, associazioni imprenditoriali, enti, Uffici Scolastici Regionali.
Il ruolo della scuola
Nello specifico, la scuola deve occuparsi di:
- orientamento formativo: l’acquisizione delle competenze di base, di abilità cognitive, logiche e metodologiche, ma anche di abilità trasversali (le cosiddette soft skills);
- attività di accompagnamento: attività non curricolari, in cui l’intero gruppo-classe o il singolo riflettono sulle proprie scelte, sul mercato del lavoro, sulle prospettive e progetti futuri.
Nella realizzazione di queste linee-guida sono inoltre centrali:
- il ruolo dei docenti, che devono essere formati per supportare i giovanissimi in questi momenti;
- la cultura del lavoro, della creatività e dell’imprenditorialità, che deve essere trasmessa agli studenti;
- il ruolo delle famiglie, il cui contributo è basilare e che deve essere protagonista del processo di orientamento;
- la ricerca dell’inclusione sociale, perché l’orientamento è un antidoto al disagio giovanile e alla dispersione o agli insuccessi degli studenti;
- l’innovazione, l’uso della tecnologia e la digitalizzazione;
- l’integrazione tra i sistemi, tra le scuole e con il mondo del lavoro.
Il mondo che ci circonda si muove velocemente, cambiano i contesti, i mestieri e deve cambiare il modo di istruire e di concepire la formazione: in questa situazione appare sempre più centrale la necessità di accompagnare i giovani con iniziative di orientamento, volte ad aiutarli a cercare il vero valore e ciò che perseguono per il loro futuro.