Come cambia la Mobilità: regole triennali e preferenze su scuola

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Cambiano – e non poco – le regole che disciplinano la nuova mobilità 2019/2020, 2020/2021 e 2021/2022.

Cominciamo col dire che la mobilità sarà caratterizzata da regole valide per l’intero triennio. Il nuovo contratto prevede che vengano aboliti gli ambiti, ma non solo: le preferenze su scuola dovrebbero superare le 5 attuali.

Il contratto mobilità

Le preferenze

Il contratto mobilità 2017/2018 continuerà a valere anche per il 2018/2019.

Le regole precedenti prevedevano che era possibile fare una domanda di mobilità territoriale provinciale e una interprovinciale. La domanda doveva essere presentata online sull’apposito modello e potevano essere inserite, per la scuola dell’infanzia, primaria e per la scuola secondaria di I e II grado, fino ad un massimo di 15 preferenze.

Le cose adesso cambiano: gli insegnanti avranno la possibilità di esprimere con una singola domanda fino a 15 preferenze. Di queste, però, ci potranno essere unicamente 5 scuole.

Potranno essere sia di ambiti diversi che del proprio ambito, sia per la mobilità intraprovinciale che per quella interprovinciale. In quest’ultimo caso ci sarà la possibilità di esprimere anche i codici sintetici delle province, mentre ora le preferenze esprimibili per la mobilità dei docenti sono le scuole, gli ambiti territoriali e le province.

La domanda

Il comma 5 dell’art.6 del CCNI mobilità stabilisce, per quel che riguarda l’ordine delle preferenze da esprimere nella domanda, che il docente soddisfatto in una preferenza di scuola acquisisce la titolarità su scuola. Invece l’insegnante soddisfatto nella preferenza su ambito, acquisisce la titolarità su ambito.

Cosa succede invece in caso di preferenza sintetica per provincia?

In questo caso il docente che ottiene la mobilità viene assegnato in titolarità su ambito territoriale, secondo la catena di prossimità tra gli ambiti della stessa provincia.

Le altre modifiche

Come detto, il nuovo contratto della mobilità, valido fino al 2022, cambia le carte in tavola.

  • Come abbiamo già visto, si dice addio al limite massimo delle preferenze su 5 scuole. Ciò significa che si potrà esprimere, nel modello di domanda di trasferimento, più di 5 preferenze su scuola.
  • Addio anche alla titolarità su ambito dei docenti, che avranno tutti una titolarità su scuola. Ma questo è ancora un punto sul quale ci sono incertezze.
  • Altra novità sostanziale riguarda il fatto che le norme resteranno valide per un triennio.
  • Inoltre si va verso l’abolizione dei codici di ambito territoriale. Allo stesso tempo, si potrà verificare il reinserimento dei codici sintetici dei comuni e distretti, insieme alla mobilità interprovinciale, e dei codici delle province.

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