Mobilità, il Miur vuole andare avanti ma intanto tutto tace

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Tra i tanti ambiti del mondo della scuola soggetti a ritardi e rinvii a causa dell’emergenza Coronavirus che sta bloccando il Paese e il mondo dell’Istruzione in particolare, c’è quello della mobilità.

E’ scontro in questo senso tra i sindacati, che sostengono la necessità di rinviare il tutto, e la ministra dell’istruzione Azzolina che sponsorizza l’opportunità di proseguire.

Intanto il primo step ideale è stato disatteso, con la data del 16 marzo ormai bruciata e che era considerata utile da parte delle associazioni a tutela della categoria insegnanti come quella giusta per avviare l’iter di presentazione delle domande di mobilità.

Il Covid 19 ha congelato tutto, compreso questo punto di riferimento di metà marzo. Ormai è passata una settimana da quella data ma ancora non è stato trovato un accordo in tal senso. I sindacati sono compatti nel ritenere indispensabile da parte del Miur il rimandare tutte le pratiche connesse a questo iter.

Il ministero per il momento non ha dato risposte ufficiali, trincerandosi dietro un silenzio che non fa altro che confermare la volontà, da parte dello stesso di andare avanti con un’ordinanza ministeriale che dia l’abbrivio alle operazioni di trasferimento e di passaggio. Ma va sottolineato come di fatto al momento l’ordinanza sia ancora nel cassetto del ministro, non essendo ancora stata ancora pubblicata.

L’ultima dichiarazione del ministro recita che “La mobilità andrà assolutamente avanti, il personale ha tutto il diritto di ricongiungersi con i propri cari”.

Ma a questa dichiarazione non ha ancora fatto seguito un’attuazione che consenta la presentazione delle domande da parte dei diretti interessati.

 

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