Insegnare con un diploma tecnico-professionale: scopri l’ITP

In questo articolo ti parliamo di una figura poco conosciuta del mondo della scuola, il docente ITP: si tratta dell’Insegnante Tecnico Pratico. Il suo ambito principale d’azione è rappresentato dagli Istituti Tecnici e Professionali, dove le ore di laboratorio ricoprono buona parte del progetto formativo degli alunni. Entriamo nel dettaglio.

Di cosa si occupa l’ITP

L’ITP è un docente: ha competenze teorico-pratiche e si occupa prevalentemente delle attività didattiche che vengono svolte nei laboratori. Svolge quindi un compito di raccordo tra le nozioni apprese in classe e la messa in pratica, l’acquisizione di saperi concreti.

Può lavorare in compresenza con l’insegnante teorico, autonomamente, oppure in entrambe le modalità, questo dipende dalla cattedra che si ricopre. Il numero di classi di concorso per ITP è di poco inferiore al numero di cattedre riservate ai docenti teorici. Spesso una cattedra per ITP comprende più insegnamenti, ad esempio nell’Istituto Tecnico Commerciale per l’articolazione Sistemi Informativi Aziendali, l’ITP insegna in compresenza dei rispettivi docenti teorici, le materie: Laboratorio di Economia Aziendale e d’Informatica. Il loro ruolo è quindi fondamentale in scuole che non solo provvedono all’istruzione dei ragazzi, ma li preparano ad una professione: in queste istituzioni la loro importanza è centrale, sono vere e proprie colonne portanti per la didattica del saper fare.

La normativa sugli ITP

Da un punto di vista legale, gli ITP sono docenti a tutti gli effetti come i loro colleghi laureati:

  • sono riconosciuti giuridicamente ed economicamente docenti dal DLgs 1277/48 pubblicato sulla GU 6/11/1948 n. 259;
  • con la L. 124/99 sono stati riconosciuti pienamente autonomi e aventi parità di voto e dignità professionale rispetto ai docenti laureati sia in sede di valutazione e scrutinio sia per quanto attiene la conduzione delle attività didattiche;
  • negli Esami di Stato possono far parte della Commissione alla pari di tutti gli altri docenti rappresentando in piena autonomia e con piena legittimità di voto la materia d’insegnamento. Possono candidarsi anche come Presidente di Commissione d’Esame di Stato.

Dal punto di vista economico percepiscono uno stipendio di sesto livello, quindi più basso, lo stesso dei docenti della scuola primaria. Le battaglie per attestarsi al settimo livello, quello dei compresenti di teoria, sono in continua evoluzione.

 

 

L’Insegnante Tecnico Pratico non va quindi confuso con lahttps://www.lavorareascuola.it/agenzia-donne-pulizie-milano/, facente parte del personale ATA. Entrambi lavorano in laboratorio, ma hanno compiti differenti: l’AT prepara i materiali e gli strumenti per le esercitazioni, provvede alla loro conservazione e gestione, e può fare da supporto; l’ITP è un insegnante vero e proprio. Entrambi sono parti indispensabili per il funzionamento della struttura e per la buona riuscita dell’obiettivo finale: la formazione dei ragazzi.

Come si diventa ITP

Il titolo di studio richiesto è il diploma di Maturità di tipo tecnico o professionale oppure il diploma di Istituto Tecnico Superiore, rilasciato solo da alcuni istituti tecnici al termine di corsi biennali di formazione professionale altamente tecnologica post-diploma. È sufficiente un qualsiasi diploma per accedere a detti corsi biennali.

La questione dell’abilitazione è assai confusa. Prima della legge 124/1999 il diploma era considerato abilitante, ma gli ITP non avevano diritto al voto nei consigli di classe quando il loro insegnamento era in compresenza con un docente laureato. Con questa legge si è arrivati alla pari dignità con i docenti, ma si sottolinea che per insegnare serve l’abilitazione. In realtà una sere di sentenze hanno ammesso in concorso ITP in possesso del solo diploma, creando un vuoto nella legislazione.

Un modo per accedere alla scuola come ITP è sicuramente la MAD: puoi scriverla e inviarla facilmente https://www.lavorareascuola.it/agenzia-matrimoniale-roma-nord/!

 

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