Istituti tecnici-professionali: riforma sperimentale dal 2024-25

Per gli istituti tecnici-professionali si attende una riforma sperimentale a partire dall’anno scolastico 2024-25. Tuttavia, la sperimentazione non è obbligatoria, bensì soggetta a domanda. Per candidarsi, occorre elaborare un progetto accurato, coerente con le dinamiche e le esigenze territoriali. Le candidature scadranno il 30 dicembre 2023.

Il decreto

Considerando il decreto n.240 del 7 dicembre 2023,  il capo dipartimento del MIM emana un avviso che riguarda il piano nazionale di sperimentazione per istituire una filiera tecnologico-professionale. Si tratta di una riforma sperimentale per gli istituti tecnici-professionali.

Per consultare l’avviso, clicca qui!

A chi è rivolto l’avviso? I soggetti destinatari della riforma sperimentale sono:

  • istituti tecnici;
  • istituti professionali;
  • un raggruppamento di istituti tecnici e/o professionali. 

Quali sono i requisiti di partecipazione?

In coerenza con la programmazione dell’offerta formativa di ciascun partecipante, devono essere rispettate, a pena di esclusione, le seguenti condizioni: 

  • Progettare, in linea con la programmazione regionale della filiera formativa, almeno un percorso quadriennale di istruzione tecnica o professionale ed integrare con almeno un percorso volto a conseguire il diploma professionale di IeFP, ove esistente e affine o correlato alla filiera, e un percorso biennale di ITS Academy, di area tecnologica coerente con l’indirizzo di riferimento;
  • Attivare un partenariato con almeno un’impresa. 

Come elaborare il progetto?

Oltre all’indicazione obbligatoria dell’indirizzo tecnico e/o professionale su cui il percorso sperimentale si fonda, gli elementi da considerare nella redazione della proposta progettuale sono i seguenti.

  • Progettare un’offerta formativa integrata, correlata alla filiera e ai percorsi di ITS Academy, che preveda misure per agevolare l’accesso ai percorsi dell’istruzione terziaria non accademica e di passaggio tra i diversi percorsi di studio quadriennali offerti dalle istituzioni scolastiche interne alla rete.
  • Adeguare e rimodulare il calendario scolastico annuale e l’orario settimanale delle lezioni, in relazione all’intero curricolo, per compensare, almeno parzialmente, la riduzione di una annualità del percorso scolastico secondario.
  • Strutturare processi di continuità e orientamento all’interno della filiera e degli accordi di partenariato tra la scuola secondaria di secondo grado, le imprese, gli ordini professionali, l’università e i percorsi terziari non accademici.
  • Prevedere che gli ITS Academy attuino interventi a favore degli studenti, in base all’offerta formativa integrata e alle esigenze produttive del territorio.

Ulteriori elementi

Bisogna inoltre elaborare una proposta che contenga i seguenti elementi:

  • consolidare le esperienze on the job che gli studenti possono effettuare dopo i quindici anni, anche tramite contratti di apprendistato;
  • aumentare le ore dedicate ai PCTO, in modo da avviarle già dalla classe seconda;
  • rafforzare le discipline STEM e introdurre moduli curricolari sulla transizione ecologica e sullo sviluppo sostenibile;
  • potenziare l’internazionalizzazione incentivando le certificazioni di lingua straniera, anche con il supporto dei conversatori di lingua che potrebbero insegnare in compresenza con i docenti di tutte le discipline;
  • introdurre moduli didattici e laboratoriali svolti da soggetti esterni (imprenditori, professionisti di settore) per adeguare l’offerta formativa ai fabbisogni del territorio;
  • flessibilità didattica e organizzativa, considerando la didattica laboratoriale, le metodologie innovative e l’utilizzo in rete di tutte le risorse professionali, logistiche e strumentali disponibili. 

Tutte le proposte progettuali saranno poi valutate da una Commissione tecnica, nominata dal Direttore generale per gli ordinamenti scolastici, composta dal Presidente (nominato dal Ministero) e sei componenti, tre dei quali designati dal Coordinamento delle regioni rappresentative delle macro-aree del Paese (Nord, Centro, Sud e Isole). Si ricorda che la candidatura alla riforma sperimentale è possibile fino al 30 dicembre 2023. 

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