Immissioni in ruolo 2019: caos per i 30mila posti non assegnati
Ancora caos per le immissioni in ruolo relative all’a.s. 2019/20.
Rischia di verificarsi una replica dello scenario cui abbiamo assistito nel corso dello scorso anno scolastico, con Miur e sindacati che non hanno trovato una soluzione alla sproporzione tra il numero dei posti disponibili e il numero dei docenti nelle varie graduatorie.
La situazione
Il MEF ha dato il via libera per 53.627 posti per le nomine a tempo indeterminato dei docenti (5.000 in meno rispetto alla richiesta del Miur, 12.000 in meno rispetto ai posti vacanti).
Di questi, secondo le stime sindacali, tra i 23.000 e i 30.000 posti non saranno assegnati.
Non si andrà oltre i 23.000 posti
L’Anief è convinto che potrebbero essere più di 30 mila le cattedre vuote, quasi tutte quelle su sostegno.
Gli insegnanti sono disponibili, considerato che con le supplenze quest’anno si arriverà al numero record di 170.000 contratti. Parliamo di insegnanti inseriti nelle graduatorie di merito dei concorsi 2016 e 2018, di insegnanti ancora nelle GAE, o di insegnanti delle graduatorie di istituto. Il problema è che non fanno arte di quelle regioni/province dove è presente il posto vuoto.
La soluzione
Per risolvere la situazione nel breve periodo si pensa di assicurare a tutti i docenti attualmente inclusi nelle graduatorie dei concorsi regionali 2016 (compresi gli idonei) e 2018 la possibilità, a domanda, di poter partecipare all’immissione in ruolo anche in altre regioni laddove le graduatorie risultassero esaurite.
Secondo i primi riscontri, si tratta di una misura fattibile e utile per accelerare lo svuotamento delle graduatorie.