La guida agli scrutini finali
Gli alunni temono questo momento, i docenti si preparano a raccogliere i frutti del loro lavoro, i genitori a conoscere i risultati ottenuti dai loro figli: noi ti diamo tutte le informazioni di base sugli scrutini finali, in questa piccola guida informativa.
Cosa sono gli scrutini?
Lo scrutinio è, in concreto, la valutazione complessiva dello studente: compiti in classe, attività extra, comportamento. Un vero e proprio resoconto dell’anno scolastico, che delinea il percorso e gli obiettivi raggiunti dall’alunno.
Si tratta di un’attività prevista in tutti gli ordini di scuola.
Quando si tengono gli scrutini
Le leggi che regolano questo tema – DLgs n° 297/1994, art. 192 comma 7; DPR n° 122/2009 art. 4, comma 5; 2, comma 6; 7, comma 2; Legge n° 169/2008 art. 2, comma 1 – stabiliscono che gli scrutini devono essere effettuati solo al termine programmato delle lezioni.
Il personale docente della scuola e il Dirigente sono quindi tenuti a rispettare questa tempistica, riunendo i consigli di classe al termine di trimestri o quadrimestri e a chiusura dell’anno scolastico. Le date riservate agli scrutini vengono, inoltre, fissate nel piano annuale delle attività: un documento predisposto dal Dirigente e deliberato dal Collegio dei docenti.
Per quanto riguarda i supplenti, il Miur ogni anno regola i loro contratti in modo che coprano anche questo momento e non arrivando solo al termine delle lezioni, avendo questi insegnanti il diritto di partecipare alla “fase finale” dell’iter.
E i pre-scrutini?
Si parla invece di pre-scrutini quando si indicano attività funzionali all’insegnamento, previste nel piano annuale delle attività e comprese nelle 40 ore previste dal Contratto. Sono riunioni legittime, che però non possono condurre ad alcuna decisione definitiva.
Chi partecipa agli scrutini
Come è semplice immaginare, l’intero corpo docenti deputato a una classe, quindi allo studente, deve dare il suo parere e partecipare agli scrutini.
Nella scuola secondaria anche il Dirigente scolastico, può partecipare o delegare una persona di fiducia, ad esempio il Vice Preside o il docente coordinatore della classe, come Presidente dello scrutinio finale.
Sia il Preside che i docenti possono essere sostituiti, se assenti, con una delega e una specifica sul verbale.
Inoltre, ci sono dei docenti “particolari” che sono ammessi alla seduta:
- il docente di sostegno, che ha voto autonomo
- il docente ITP, che ha voto autonomo, e partecipa alla proposta di voto anche per le materie insegnate in compresenza del docente teorico e pratico
- il docente di religione cattolica, che riempirà una scheda con una nota specifica sugli alunni che si avvalgono di tale insegnamento
- il docente di alternativa alla religione cattolica, che potrà esprimere il suo parere sui suoi alunni
- il docente di conversazione in lingua straniera, che ha voto autonomo e darà il proprio voto insieme al docente di lingua compresente
- il docente di “Cittadinanza e Costituzione”, che spesso coincide con quello di storia e geografia. Se diverso, non può esprimere voto indipendente
- il docente di approfondimento in materie letterarie, che darà il proprio voto insieme al docente della materia di riferimento.
È fondamentale che alla seduta del Consiglio non partecipino elementi esterni, come collaboratori o amministrativi.
Valutazione e bocciatura
Scuola primaria
Dall’anno 2008/2009 nella scuola primaria la valutazione finale è prerogativa dei soli docenti della classe, senza il parere del Dirigente scolastico.
I voti vengono espressi in decimi, mentre la situazione globale dell’alunno viene affrontata in modo analitico.
In caso di bocciatura la decisione deve essere presa all’unanimità e solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione.
Scuola secondaria
Nella scuola secondaria la valutazione è affidata, invece, al consiglio di classe presieduto dal Dirigente scolastico o da un suo delegato.
Quest’ultimo contribuisce alle decisioni riguardanti l’ammissione o bocciatura dello studente. Il passaggio alla classe superiore è consentito se si ha almeno un voto non inferiore il 6 in ogni materia o gruppo di materie; sulla bocciatura si decide a maggioranza, e in caso di parità è proprio il voto del Dirigente a stabilire la decisione finale.