Quando si tornerà a scuola? Giuliani su Byoblu24

Si tornerà sui banchi di scuola prima della chiusura dell’anno scolastico? Come si organizzeranno le scuole il prossimo anno? A rispondere a questa e ad altre domande è Alessandro Giuliani, direttore della testata “La tecnica della scuola”, in una recente intervista presso il canale siti per incontri seri.

Rientro a scuola

Il ritorno a scuola al momento sembra molto difficoltoso. Il permanere del pericolo di contagio, considerando gli spazi esegui delle aule, impedisce di soddisfare le condizioni essenziali per la sicurezza degli studenti.

Qualora vi fosse un atto di coraggio come in Francia, dove le lezioni riprenderanno a metà maggio, allora la didattica potrebbe essere organizzata in parte in presenza e in parte on-line. Gli alunni potrebbero essere suddivisi in doppi turni a giorni alterni, in modo da rispettare le distanze di sicurezza nelle aule.

Nonostante queste precauzioni, gli studenti continuerebbero a vivere uno stato di allarme: si pensi ai momenti di ricreazione, durante i quali i rischi di contagio resterebbero comunque elevati.  Per questo, tra le ipotesi, si prospetta il rientro graduale da settembre 2020.

Didattica a distanza

In merito alla didattica on-line, il decreto legge 22/2020 funge da spartiacque. In una prima fase ci si è affidati alla volontarietà dei docenti.

Esistono docenti già preparati, mentre altri che si sono adeguati. Il dato interessante è che in tutto il periodo circa il 90% dei docenti si è attivato per garantire la DAD, anche se non necessariamente in linea sincrona. A seguito dell’approvazione del decreto, occorre organizzare la didattica a distanza secondo una direttiva comune.

I limiti della DAD

I problemi della DAD sono legati alla difficoltà di connessione ad Internet da parte degli studenti e al possesso del computer. Secondo i dati ISTAT, circa una famiglia su tre è priva di computer tradizionale, generando problemi sia di fruizione della didattica on-line, sia di realizzazione dei compiti. In questo senso, il Governo si è attivato stanziando 70 milioni di euro per permettere la fruizione della DAD.

Il rientro graduale potrebbe avvenire anche a settembre 2020: pertanto la DAD va considerata un elemento integrato alla didattica tradizionale.

Il sistema scolastico ne uscirà rafforzato per quanto concerne l’organizzazione e la formazione del corpo docente. Tuttavia, per portare a regime la DAD, occorrerà del tempo e una preparazione a livello culturale.

Nonostante il grande impegno, sono molti i docenti che si stanno muovendo in modo asincrono, soprattutto per quanto riguarda le valutazioni. Al momento le valutazioni sono a livello formativo e non sommativo. Le valutazioni, infatti, non fanno media nel registro elettrico. Considerando le problematiche di valutazione, occorre che il MIUR dia indicazioni più chiare sul fronte della valutazione della DAD.

Prospettive per il prossimo anno

Come si organizzeranno le scuole il prossimo anno scolastico? La fase 2 potrebbe durare per i prossimi sei mesi. Pertanto sarà importante rimanere sotto controllo tramite l’uso dei tamponi.

In merito all’organizzazione scolastica, è importante che si mantengano gli spazi con una didattica a giorni alterni. Ciò sarà più complesso per i bambini dell’infanzia e delle prime classi della primaria. A tal riguardo, i virologi evidenziano la necessità di far rientrare prima gli alunni delle scuole secondarie, più autonomi, e successivamente i più piccoli. Questa probabile disposizione italiana non è però uniforme tra stati.

Importante anche l’aspetto psicologico:  ogni scuola potrebbe fornire sportelli di supporto per studenti e familiari.

Assia Liberatore

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