Giorgia Meloni: scuola e università torneranno centrali nell’azione di Governo

Il governo guidato da Giorgia Meloni, dopo la Camera, ottiene la fiducia anche al Senato.
Nel suo intervento alla Camera, durato oltre un’ora, la presidente del Consiglio ha illustrato il programma di legislatura.

Tra i numerosi temi trattati nel discorso programmatico, una parte significativa è dedicata ai giovani , alla scuola e al lavoro.

Le dichiarazioni programmatiche del Governo Meloni

La scuola e l’università torneranno centrali nell’azione di Governo

Una parte importante del discorso programmatico Giorgia Meloni la dedica ai giovani, alla scuola e al lavoro.

Serve – dice – colmare il grande divario esistente tra formazione e competenze richieste dal mercato del lavoro con percorsi formativi specifici, ma ancora prima grazie a una formazione scolastica e universitaria più attente alle dinamiche del mercato del lavoro”.

L’istruzione è il più formidabile strumento per aumentare la ricchezza di una nazione, sotto tutti i punti di vista, perché il capitale materiale non è niente se non c’è anche il capitale umano” afferma la neopremier.

Per questo la scuola e l’università torneranno centrali nell’azione di Governo, perché rappresentano una risorsa strategica fondamentale per l’Italia, per il suo futuro e i suoi giovani”.

Il valore del merito

La neo premier si sofferma sulle polemiche scaturite sulla scelta del nuovo Esecutivo di rilanciare la correlazione tra istruzione e merito:

“In questi giorni si è contestata la correlazione tra Istruzione e merito. Sono stranita. Diversi studi dimostrano come chi viva in una famiglia agiata abbia oggi più opportunità di successo, mentre gli studenti meno dotati di risorse economiche vengono danneggiati da un sistema che non rilanci il merito, perché l’Italia non è un Paese per giovani. Noi intendiamo lavorare sulla crescita dei giovani. Promuovere le attività artistiche e culturali, e accanto a queste lo sport, straordinario strumento di socialità, di formazione umana e benessere”.

Docenti: salari e tutele

Toccherà al nuovo governo occuparsi del rinnovo contrattuale e della serie infinita di problemi che vive quotidianamente il mondo della scuola.

Le parole della neo premier “Lavorare sulla formazione scolastica, per lo più affidata all’abnegazione e al talento dei nostri insegnanti, spesso lasciati soli a nuotare in un mare di carenze strutturali, tecnologiche, motivazionali. Garantire salari e tutele decenti, borse di studio per i meritevoli, favorire la cultura di impresa e il prestito d’onore. Lo dobbiamo a questi ragazzi, ai quali abbiamo tolto tutto, per lasciare loro solo debiti da ripagare. E lo dobbiamo all’Italia, che il 17 marzo di 161 anni fa è stata unificata dai giovani eroi del Risorgimento e oggi, come allora, è dall’entusiasmo e dal coraggio dei suoi giovani che può essere risollevata”.

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