Se da un lato in molti nel mondo dell’istruzione e non solo spingono per la riapertura delle scuole, in controtendenza non convince i diretti interessati la decisione del Governo di concedere l’esame di maturità in presenza.

Nonostante la fase 2 della gestione Coronavirus sia all’insegna della prudenza, il Ministero dell’Istruzione, con il Presidente del Consiglio e lo staff di esperti, ha deciso di concedere ai maturandi l’esperienza dell’esame orale di persona.

Evitando così di non pregiudicare completamente un’importante esperienza di vita e passaggio di formazione già compromesso dalla chiusura delle scuole.

Manca solo l’ufficialità, ma la decisione da parte del Miur è presa. Adesso si attende l’ordinanza, che dovrebbe arrivare per la prima settimana di maggio, e darà tutti i dettagli per capire come si svolgerà l’esame di maturità in presenza.

Il ministero dell’Istruzione sta infatti lavorando in queste ore all’ordinanza completa che conterrà tutti gli elementi utili a garantire la massima sicurezza. Resta fermo il punto per cui l’esame di maturità si svolgerà unicamente alla presenza del candidato e dei commissari interni e presidente interno. La prova sarà costituita unicamente dal colloquio orale.

Lo svolgimento della prova

Ci sono già le prime indicazioni relative allo svolgimento della prova, che non prevederà buste. Il colloquio prenderà spunto da una domanda dei docenti. Si va verso un peso differente, dal punto di vista del bilancio, tra crediti e prova. Ai crediti degli ultimi tre anni scolastici si darà più valore, molto meno a quello della prova.

Per quel che riguarda la sicurezza e la prevenzione del contagio, quasi certa la necessità della mascherina (ma potrà essere tolta durante l’esposizione) e della distanza di sicurezza tra studente e commissione.

Attualmente è prevista una rotazione di 5/6 alunni al giorno. L’obbiettivo è non superare mai il numero di 10 persone presenti contemporaneamente nella stanza.