Emergenza Coronavirus: scuole chiuse fino a metà mese?
E’ in lavorazione il decreto del governo sull’emergenza Coronavirus.
Al momento la bozza del decreto non prevede la chiusura di tutte le scuole italiane. A tal proposito il MIUR ha chiesto un approfondimento del comitato tecnico-scientifico, la cui decisione sarà nota nelle prossime ore.
Aggiornamento: le attività didattiche sono sospese dal 5 al 15 marzo in tutte le scuole italiane.
I comportamenti da adottare
Nella bozza del decreto sono ribaditi i seguenti comportamenti:
- lavare frequentemente le mani;
- avere una corretta igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie);
- mantenere i contatti sociali ad una distanza interpersonale di almeno un metro;
- evitare abbracci e strette di mano;
- evitare scambi di bottiglie, bicchieri specialmente durante attività sportive.
Come stanno reagendo le singole regioni?
Il 3 marzo la regione Piemonte ha decretato la chiusura degli edifici scolastici fino all’8 marzo. Le scuole hanno chiuso i battenti fino alla stessa data anche in Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Liguria, Marche, Molise, a Siena, nell’area Pesaro-Urbino e in alcuni comuni dell’Alto Adige. In Puglia si consiglia agli studenti di rimanere a casa. La regione Lazio, dal canto suo, ipotizza di anticipare le vacanze pasquali. In tal caso, la chiusura delle scuole avrebbe una durata di 7-15 giorni. La situazione è in continuo aggiornamento.
Nella Nota di chiarimento del 1 marzo 2020, l’USR Piemonte aveva rimesso alle autonome determinazioni della dirigenza scolastica le modalità di rientro in servizio dei docenti prima della ripresa delle attività didattiche. In Emilia-Romagna, invece,il sindacato ANIEF non ritiene corretto effettuare riunioni presso gli istituti ove l’attività didattica è sospesa. L’ANIEF, pertanto, suggerisce di attivare una modalità didattica a distanza al fine di garantire il diritto allo studio a tutti gli studenti, con particolare attenzione agli alunni diversamente abili.
Davanti alla chiusura delle scuole, la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, afferma di sentirsi con il cuore spezzato ma consapevole che seguire le indicazioni dell’Istituto superiore di sanità sia la scelta più corretta. Si attendono, dunque, le decisioni delle prossime ore.
Assia Liberatore