Cosa devono aspettarsi i docenti interessati ai Concorsi

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È grande l’attesa per le direttive sui prossimi concorsi docenti, ma a quanto pare non saranno imminenti anche se previsti nel 2018. Vediamo le ultime novità.

Il bacheca incontri mcecreto Legislativo n. 59 del 13 aprile 2017 prevedeva un Concorso per non abilitati con 3 anni di servizio e un Concorso per laureati con 24 CFU. A differenza del Concorso per docenti abilitati, partito con il Ministro Fedeli con le prime assunzioni per il 3° anno di FIT probabilmente già a settembre, gli altri due risultano momentaneamente congelati.

Le nuova direzione per i Concorsi

Nonostante il nuovo Ministro abbia dichiarato e già messo in atto le prime misure per rivedere e superare la Buona Scuola, i Concorsi non verranno stravolti, ma ci saranno delle modifiche che, per essere realizzate, richiederanno ovviamente tempi ulteriori.

Infatti, come già anticipato, l’idea di Bussetti è di creare dal 2019 dei Concorsi regionali: l’obiettivo è quello di avere una stima realistica dei posti disponibili e degli insegnamenti nel triennio, in modo da permettere ai docenti di fare una scelta consapevole. Una volta decisa la regione in cui svolgere il concorso, non si potrà chiedere il trasferimento per i primi 3 anni dall’immissione in ruolo: quindi sarà previsto anche una specie di vincolo.

Per questo il Ministro ha dichiarato in un’intervista che i Concorsi sono “in stand-by”.

E i 24 CFU?

Molti insegnanti temono, a questa notizia, di aver perso tempo e soldi per acquisire i famosi 24 CFU.

In realtà questo non dovrebbe essere messo in dubbio, perché non verranno ritoccate le modalità di ammissione ma altre procedure e sistemi interni al Miur.

3 anni di servizio: assunzione e supplenze

Inoltre, per chi ha raggiunto i 3 anni di insegnamento, il Senatore Pittoni ha presentato un ddl che prevede:

Immissione in ruolo di diritto per i precari che superano i 36 mesi di insegnamento e, in assenza di disponibilità, precedenza assoluta per gli incarichi di supplenza.

Ciò significa che le percentuali di assunzione rimarranno costanti (50% GaE 50% concorsi), ma i docenti di II fascia o III fascia delle graduatorie di istituto, potrebbero ottenere il diritto all’immissione in ruolo in base al servizio svolto. Qui però si sono già aperte nuove diatribe, data la mancanza di abilitazione e di superamento del concorso.

Quindi, non potendo assicurare l’assunzione, il ddl attribuisce la priorità nell’attribuzione delle supplenze al 30 giugno o in quelle temporanee, per la provincia scelta e senza limitazione di scuola.

Continuiamo a seguire i prossimi sviluppi, ma, da quello che trapela finora, i tempi non saranno brevissimi.

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