Come diventare insegnante di sostegno nella scuola secondaria
Sono numerosi gli aspiranti docenti che si pongono questa domanda: qual è l’iter da seguire per diventare un insegnante di sostegno nella scuola secondaria?
La riforma del sistema di formazione e reclutamento dei docenti della scuola secondaria di I e II grado (D.L. 59/2017) ha introdotto delle importanti novità e semplificato la procedura di acceso al ruolo docente di sostegno, sostituendo il precedente percorso (abilitazione-specializzazione-concorso) con uno più snello (concorso-specializzazione).
In questo articolo ci concentreremo sulla procedura riservata a coloro che non sono abilitati e non hanno tre annualità di servizio, definendo i requisiti d’accesso, le prove concorsuali e le attività previste durante il contratto triennale.
Requisiti di accesso
Prima di analizzare i requisiti necessari per partecipare al concorso, occorre procedere con una verifica dei requisiti richiesti per la propria classe di concorso.
Che cosa sono le classi di concorso?
Sono una classificazione in codici che indicano le materie di insegnamento a seconda del tipo di laurea magistrale, specialistica o vecchio ordinamento (classi di concorso A) o del tipo di diploma (classi di concorso B). Le classi di concorso indicano anche il grado di istruzione di riferimento per l’insegnamento.
Per sapere quale/i è/sono la/e classe/i di concorso a cui puoi accedere, puoi consultare il sito incontriover40 e fare una ricerca in base al titolo.
Se appartiene/appartengono alle classi di concorso A ed è riportata una nota che specifica il possesso di alcuni CFU, dovrai confrontare il tuo piano di studio (perciò occorre avere la lista di tutti gli esami sostenuti durante il percorso universitario con il relativo settore scientifico disciplinare) con quelli richiesti per ogni classe di concorso.
Ora vediamo quali sono i requisiti richiesti per partecipare al concorso. Sono gli stessi indipendentemente dal posto comune o posto sostegno (art. 5 del D. L. 59/17):
- Titolo di accesso: Laurea magistrale o a ciclo unico, oppure diploma di II livello dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, oppure titolo equipollente o equiparato, coerente con le classi di concorso vigenti alla data di indizione del concorso.
- Esami aggiuntivi necessari: 24 crediti formativi universitari o accademici, di seguito denominati CFU/CFA, acquisiti in forma curricolare, aggiuntiva o extra curricolare nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche, garantendo comunque il possesso di almeno sei crediti in ciascuno di almeno tre dei seguenti quattro ambiti disciplinari: pedagogia, pedagogia speciale e didattica dell’inclusione; psicologia; antropologia; metodologie e tecnologie didattiche.
Per maggiori dettagli sui 24 CFU consulta: gli allegati A, B e C al decreto del 10 agosto 2017, n. 616, disciplinante le modalità di conseguimento dei 24 CFU; e la Nota 29999 del 25 ottobre 2017 – Chiarimenti sull’acquisizione dei 24 CFU.
Prove di esame
Il concorso prevede quattro prove di esame (tre per il posto comune), delle quali due, a carattere nazionale, sono scritte e una orale. Per i candidati che concorrono su contingenti di posti di sostegno è prevista una prova scritta aggiuntiva a carattere nazionale (art. 6 D. L. 59/17).
- Prima prova scritta: ha l’obiettivo di valutare il candidato su una specifica disciplina, scelta dall’interessato tra quelle afferenti alla classe di concorso. Per esempio i candidati della classe di concorso A22 possono insegnare nella scuola secondaria di primo grado italiano, storia e geografia, perciò potranno scegliere fra una di queste discipline. Nel caso delle classi di concorso concernenti le lingue e culture straniere, la prova deve essere prodotta nella lingua prescelta.
- Seconda prova scritta: mira a valutare il candidato sulle discipline antropo-psico-pedagogiche e sulle metodologie e tecnologie didattiche acquisite mediante i cosiddetti 24 CFU.
- Prova orale: consiste in un colloquio che ha l’obiettivo di valutare il candidato in tutte le discipline facenti parte della classe di concorso, con particolare riferimento a quelle che eventualmente il candidato non abbia scelto nell’ambito della prima prova scritta, di verificare la conoscenza di una lingua straniera europea almeno al livello B2 del quadro comune europeo (non è necessaria/sufficiente la certificazione, ma occorre dimostrare di avere tale conoscenza durante la prova), nonché il possesso di abilità informatiche di base. La prova orale può comprendere anche la prova pratica, qualora prevista per una o più classi di concorso possedute dall’aspirante.
- Prova aggiuntiva per i candidati a posti di sostegno: è scritta, è sostenuta dopo la seconda prova scritta (inerente le competenze antropo-psico-pedagogiche e didattiche acquisite tramite i 24 CFU) e ha l’obiettivo di valutare le conoscenze e competenze di base del candidato sulla pedagogia speciale, sulla didattica per l’inclusione scolastica e sulle relative metodologie, relativamente ai posti di sostegno, il superamento della prova aggiuntiva è condizione necessaria per accedere alla prova orale.
Percorso di formazione iniziale, tirocinio e inserimento
I vincitori del concorso sottoscrivono un contratto triennale retribuito di formazione iniziale, tirocinio e inserimento (Capo III, D. L. 59/17).
Primo anno di Contratto
Al termine del primo anno gli aspiranti docenti di sostegno devono conseguire il diploma di specializzazione in pedagogia e didattica speciale per le attività di sostegno didattico e inclusione. Il corso di specializzazione è a tempo pieno e con oneri a carico dello Stato.
Al termine del corso i docenti su posto di sostegno acquisiscono 60 CFU/CFA, articolati in:
- Lezioni, seminari e laboratori destinati al completamento della preparazione degli iscritti nel campo della didattica di tutte le discipline afferenti alla classe di concorso, della pedagogia, della psicologia e della normativa scolastica, puntando alla maturazione progressiva di competenze pedagogico-didattico-relazionali;
- Attività di tirocinio diretto e indiretto presso scuole dell’ambito territoriale di appartenenza alle quali sono destinati non meno di 10 CFU/CFA, da svolgere presso scuole dell’ambito territoriale di appartenenza in presenza del docente della classe e del tutor scolastico.
- Attività di tirocinio indiretto, finalizzate all’accompagnamento riflessivo dell’esperienza maturata nell’attività di cui sopra, alle quali sono destinati almeno 6 CFU/CFA; attività formative opzionali, aggiuntive, volte all’acquisizione di competenze linguistiche.
L’esame finale, a conclusione dei corsi suddetti, tiene conto dei risultati conseguiti dal corsista nelle attività formative e decreta il conseguimento del diploma di specializzazione.
Secondo e terzo anno di Contratto
Conseguito il suddetto diploma, il contratto viene confermato per il secondo anno e lo sarà per il terzo, previo superamento della valutazione intermedia al termine del secondo anno.
Il docente di sostegno nel corso degli ultimi due anni, deve:
- Completare la propria preparazione professionale con ulteriori attività formative nel campo della didattica dell’inclusione scolastica, con tirocini formativi diretti e indiretti e con la graduale assunzione di autonome funzioni di insegnante di sostegno;
- Predisporre e svolgere un progetto di ricerca-azione, sotto la guida dei tutor universitario e scolastico;
- Acquisire 40 CFU/CFA complessivi nel biennio, in ambiti formativi collegati alla pedagogia speciale e alla didattica dell’inclusione, dei quali almeno 10 CFU/CFA di tirocinio indiretto e 20 CFU/CFA di laboratorio.
Nel corso del secondo anno, il docente di sostegno svolge supplenze brevi (quindi assume gradualmente autonome funzioni docenti), su incarico del DS della scuola interessata, fermo restando lo svolgimento delle attività di cui sopra.
Nel corso del terzo anno, il docente, invece, svolge supplenze annuali, scegliendo il posto vacante e disponibile, secondo l’ordine di graduatoria del concorso e nell’ambito territoriale in cui è iscritto.
Non sappiamo quando sarà bandito il prossimo concorso né se alcuni punti del D. L. 59/17 saranno modificati. Nonostante ciò può essere utile iniziare a prepararsi almeno per affrontare la prima prova (scegliendo ove sia necessario la materia su cui essa verterà), considerando che fra una prova e l’altra ci sarà un intervallo di qualche mese. Inoltre può essere davvero utile iniziare a documentarsi sugli argomenti della pedagogia speciale e della psicologia dell’inclusione, i quali risulteranno un approfondimento degli argomenti trattati con alcuni ambiti dei 24 CFU (psicologico e pedagogico).
di Lucia Santarcangelo