Diplomati magistrali: situazione attuale e prospettive future
Il parere dell’Avvocatura dello Stato sulla situazione dei diplomati magistrali è arrivato qualche giorno fa: appare però irrilevante al momento e le strade per il futuro rimangono aperte.
La posizione dell’Avvocatura dello Stato
L’Avvocatura dello Stato si è pronunciata affermando che:
- ci sarà effetto immediato per circa 2000 docenti interessati dalle cause oggetto di sentenze
- rimangono i diritti acquisiti dei destinatari di una sentenza già passata in giudicato
- per tutti gli altri non ci sono effetti immediati: bisognerà attendere le sentenze di merito che, sicuramente, si uniformeranno alla decisione del Consiglio di Stato.
Ciò che viene sottinteso è che non dovrebbe esserci un trasposizione generalizzata ma, con le singole sentenze di merito, i docenti passeranno in seconda fascia delle Graduatorie di Istituto.
A partire da queste decisioni si sono rimesse in gioco le forze politico-sindacali, per arrivare ad ottenere una soluzione per il reclutamento sia dei docenti diplomati magistrali (ante 2001/02) sia dei laureati in Scienze della formazione primaria.
La posizione del Miur
Il Ministero si sta muovendo nelle trattative con i gruppi e le organizzazioni sindacali, dichiarandosi favorevole a una soluzione di tipo legislativo in sede parlamentare e mettendosi a disposizione per il seguente supporto tecnico-amministrativo.
Sono stati inoltre programmati una serie di incontri con i sindacati il 3 Maggio: si parlerà dei diplomati magistrali, ma anche del concorso per docenti abilitati e dei FIT.
Le proposte in campo
Una delle ipotesi principali avanzata dai sindacati FLCGIL, CISL e UIL è l’apertura di una fase transitoria anche per la scuola dell’infanzia e per la primaria, con le stesse condizioni per i diplomati magistrali e i laureati. L’idea è quella di aprire un concorso per abilitati simile a quello che si sta svolgendo per la secondaria: una prova orale non selettiva ma che ha come risultato una graduatoria di merito regionale, basta anche sui titoli, e accesso a un periodo di formazione che terminerà con la conferma o meno del ruolo.
L’Anief, invece, boccia questa soluzione e chiede la riapertura delle Graduatorie a esaurimento per tutti i docenti abilitati; inoltre, ha notificato il ricorso a Strasburgo e depositato il reclamo collettivo al Consiglio d’Europa. Il Presidente dell’Associazione ha spiegato così l’iniziativa:
Questa nuova azione legale permetterà di chiedere la sospensione dei processi e il congelamento delle posizioni delle 50 mila maestre che insegnano nelle nostre scuole in attesa di una risposta della politica sulla richiesta della riapertura delle GaE : è una richiesta per noi fondamentale, i cui esiti interessano anche tutto il resto del personale regolarmente abilitato all’insegnamento che continua ad essere lasciato senza ragione fuori dalle supplenze annuali e delle stabilizzazioni.
Certo è che anche i docenti faranno sentire la propria voce: sono previsti sit-in e scioperi per richiedere una decreto legge che tuteli le loro posizioni in GaE e in prima fascia di istituto.