Diploma e mondo del lavoro, tra scadenze prossime e futuro lavorativo
Giugno 2017, si avvicina il giorno di inizio delle tanto temute prove conclusive dei diversi percorsi di scuola secondaria di secondo grado per il conseguimento del tanto ambito diploma. Gli esami di Stato, però, come è noto, non sono rivolti solo agli studenti che hanno frequentato l’ultimo anno degli istituti statali o paritari, ma anche a coloro che sono stati ammessi all’abbreviazione per merito e ai candidati esterni.
I requisiti per i privatisti
Ogni anno è emanata la Circolare ministeriale atta a stabilire le regole di presentazione delle candidature.
I requisiti che gli studenti devono possedere per essere ammessi a sostenere gli esami di Stato come “privatisti”, previo superamento di un esame preliminare, sono diversi come per esempio compiere il diciannovesimo anno di età entro l’anno solare in cui si svolge l’esame e dimostrare di aver adempiuto all’obbligo scolastico o, indipendentemente dall’età, essere in possesso del diploma di licenza di scuola secondaria di primo grado da un numero di anni almeno pari a quello della durata del corso prescelto.
La scadenza per la presentazione della domanda da parte degli interessati a sostenere gli esami di Stato, è fissata per il 30 novembre e, in particolare i candidati esterni, devono indirizzarla al Direttore generale o al Dirigente preposto all’Ufficio Scolastico Regionale della regione di residenza, corredata, oltre che di ogni indicazione ed elemento utile ai fini dello svolgimento dell’esame preliminare e dell’esame conclusivo, di apposita dichiarazione sostitutiva atta a comprovare il possesso dei requisiti di ammissione all’esame.
Nella domanda, i privatisti devono indicare, inoltre, in ordine di preferenza, almeno tre istituti scolastici presso cui vogliono sostenere l’esame e le lingue (o la lingua) straniere che eventualmente si presentano.
Eventuali domande tardive dei candidati esterni possono essere prese in considerazione dai Direttori generali o dai Dirigenti preposti agli Uffici scolastici regionali, limitatamente a casi di gravi e documentati motivi che ne giustifichino il ritardo e sempre che siano pervenute entro il termine del 31 gennaio. Entro il 20 marzo devono essere presentate le domande dagli alunni che vogliono essere ammessi agli esami di Stato in veste di candidati esterni, ma che finiscono di frequentare le lezioni dopo il 31 gennaio e prima del 15 marzo.
I Direttori generali o i Dirigenti preposti agli Uffici scolastici regionali danno immediata comunicazione agli interessati dell’accettazione o meno della loro domanda e, in caso positivo, dell’istituto a cui sono stati assegnati.
Il superamento degli esami di Stato consente di ottenere il diploma, documento idoneo a certificare il compimento di un determinato ordine di studio.
Diploma e insegnamento
Le statistiche dimostrano come il diploma consente di accedere al mondo del lavoro tanto quanto con la laurea, anche con maggior facilità per determinati ruoli: statistiche facilmente rapportabili alla realtà scolastica, dove il diploma è spendibile sia come docente che come personale ATA.
Molti diplomi danno titolo di accedere ai cosiddetti ITP (insegnamenti tecnico-pratici), e tutti i diplomi danno accesso ai lavori ATA, ad esempio:
- Collaboratore scolastico
- Assistente amministrativo
- Assistente tecnico (AT)
Con il solo possesso del titolo di studio richiesto si ha titolo a lavorare nel mondo scuola.
Spesso sia il personale ATA e sia il personale di ITP sono identificati come “assistenti”, ma tra le due categorie intercorrono differenze sostanziali: gli assistenti tecnici provvedono all’efficienza della strumentazione del/i laboratorio/i, lavorano 36 ore settimanali e non hanno altri impegni e solo per una parte del loro lavoro possono presenti durante le lezioni in laboratorio; gli insegnanti tecnico pratici invece sono docenti, hanno 18 ore di lezione e gli altri impegni come i professori ordinari, ma con uno stipendio inferiore. In funzione della materia d’insegnamento l’ITP lavora in compresenza, autonomamente, oppure in entrambe le modalità.
In generale, anche se vi sono delle eccezioni, ha titolo a lavorare come ITP e AT chi ha conseguito il Diploma nello stesso indirizzo di studi che prevede tali figure. Sono tanti gli ITP e gli AT che lavorano nello stesso indirizzo, e a volte anche nella stessa scuola, che hanno frequentato come alunni.
Sia i posti per ITP e sia i posti per AT si attestano tra il 20% e il 30% del totale dei posti di lavoro previsti negli Istituti Tecnici, Professionali e Artistici. Il numero delle classi di concorso per docenti ITP è di poco inferiore al numero delle classi di concorso dei docenti Laureati. Il numero dei mestieri di AT è di gran lunga superiore al numero degli altri mestieri Ata. La frammentazione di questi posti di lavoro spesso scoraggia la massa degli aspiranti, così, paradossalmente, aumentano le possibilità di trovare lavoro a scuola per queste mansioni che per le loro peculiarità risultano essere di nicchia.
di Alfonso Liberatore
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