Didattica a distanza, ragazzi più grandi rischiano di tornare a casa
Si torna a parlare di didattica a distanza. La curva dei contagi ricomincia a salire, e la priorità è assicurare la continuità delle attività economiche ma anche della stessa didattica, soprattutto per le fasce più basse di età. In Lombardia si sta pensando di far tornare i ragazzi più grandi a casa in modo da tenere maggiormente sotto controllo i contagi.
Ciò che preoccupa maggiormente, in relazione alla crescita dei contagi, è l’assembramento che si verifica puntualmente nei mezzi pubblici che trasportano i ragazzi. Proprio questo, ancor più degli assembramenti fuori dalla scuola o dai contatti in classe, è stato individuato come momento maggiormente a rischio per i ragazzi.
Il rischio maggiore con i ragazzi, e che, potendo essere asintomatici, rischiano di portare il virus nelle loro abitazioni, dove ci possono essere soggetti fragili e dunque a rischio complicazioni.
Le fasce di età inferiori dovrebbero proseguire con la didattica in presenza in quanto:
- prendono meno i mezzi pubblici;
- istruire un bambino di 10 anni a casa con la didattica a distanza vuol dire costringere un genitore a restare a casa, prospettiva drammatica in un momento come questo.