Dad e concorsi, cosa cambia con il Governo Draghi
La crisi di Governo aperta dalle dimissioni del premier Conte apre nuovi scenari nel mondo politico italiano, e si ripercuote su tutti i settori della vita pubblica nel nostro Paese. Uno di questi è il mondo della scuola, che inevitabilmente sarà condizionata dalla scelta del nuovo ministro. Il nuovo Governo tecnico, guidato da Mario Draghi, è ancora in fase embrionale, per cui è molto difficile immaginare chi possa prendere il posto della ministra Azzolina e di conseguenza quale tipo di linea adotterà in merito ai temi principali del mondo della scuola italiana.
La prima questione da affrontare, da parte del nuovo ministro dell’Istruzione, non appena si sarà insediato, sarà inevitabilmente quello del ritorno o meno in classe degli studenti. Sappiamo come il ministro Azzolina sia stata sin dal primo momento una forte sostenitrice della assoluta necessità di un ritorno alla normalità della vita studentesca. Il ministro Azzolina si è sempre detta convinta che il mondo della scuola fosse uno dei più sicuri relativamente alla possibilità di contagio Covid. Probabilmente il nuovo ministro, proprio per la natura tecnica del suo mandato, avrà una visione più prudente.
Discorso analogo per gli altri temi della scuola, come ad esempio quello relativo ai concorsi ancora da bandire o da completare. Ci riferiamo in particolar modo al concorso straordinario avviato lo corso autunno tra mille polemiche, e lasciato di fatto a metà. Il ministro Azzolina ha sempre difeso la necessità di attuare concorsi per assicurare regolarità al capitolo immissioni in ruolo nel mondo della scuola. A breve sarebbe ripartito il concorso: inevitabile che in attesa dell’insediamento del nuovo governo e di nuove decisioni, il tutto possa restare congelato.