Crisi di Governo, il mondo della scuola teme per le riforme
Sarà probabilmente la scuola, come spesso accade, uno dei settori più penalizzati dalla crisi di Governo.
Una situazione che preoccupa i sindacalisti che avevano apprezzato il decreto scuola nel consiglio dei ministri del 6 agosto. Ora il rischio che tutti i propositi vengano meno è alto.
Le dichiarazioni a caldo
Maddalena Gissi, Cisl ha dichiarato:
Facciamo appello al senso di responsabilità della politica; responsabilità e buon senso prevalgano, prima di tutto fra i Ministri di questo governo, consentendo al decreto di andare in Gazzetta e quindi alle Camere.
Pino Turi, della Uil scuola:
Il decreto è stato approvato e anche se ciò è avvenuto con la formula del ‘salvo intese’ non vedo perché non dovrebbe essere pubblicato. Salvo intese vuol dire che il testo va definito, ma non è in discussione la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale per il 28 agosto.
Elvira Serafini dello Snals:
La crisi è ormai conclamata. Questo ci preoccupa molto; la situazione politica è talmente compromessa che potrebbe far finire il decreto sulla scuola nel dimenticatoio. Il testo è già andato ai Ministri che compongono il Consiglio, ma non vorremmo assistere a un inizio di anno scolastico catastrofico con 150mila posti che andranno a supplenza, cioè ai precari.
Francesco Sinopoli, Cgil:
Il decreto non è stato una misura di parte, ma di necessità. Ora bisognerà capire quale sarà lo sviluppo di questa situazione politica e se ci sarà un nuovo Governo. Quello in carica – ha precisato Sinopoli – ha mandato avanti il decreto. Ci auguriamo che anche il prossimo faccia altrettanto.
Rino Di Meglio (Gilda degli insegnanti):
Se il decreto sui precari non approderà in Gazzetta Ufficiale a causa della cieca opposizione di qualche esponente del Governo chiediamo la massima trasparenza sui nomi di questi ministri. Se il provvedimento naufragherà, saranno loro a doverne rispondere a una platea di migliaia di docenti precari.