Coronavirus, a rischio avvio del prossimo anno scolastico

Nonostante le buone notizie sul rallentamento della diffusione del virus nel nostro Paese, la guardia deve restare inevitabilmente alta per non rischiare di vanificare quanto di buono fatto finora.

La scuola, come ribadito, è un settore fortemente penalizzato dal lock-down che vede un esercito di bambini e ragazzi costretti a casa a rinunciare alla quotidianità delle lezioni con ripercussioni sulla socialità, sull’apprendimento e naturalmente sulla crescita.

Si è vero, le lezioni a distanza sono un degno surrogato in un momento così difficile, ma certo non possono sostituire né quantitativamente né qualitativamente lo stare in classe.

Chi rischia un svantaggio aggiuntivo, se possibile, in questa situazione, è chi deve sostenere gli esami a fine anno, di terza media e di maturità. Si va verso una promozione di massa agli esami, che poi sarebbero sostenuti oralmente sempre a distanza.

Ma ciò che preoccupa ulteriormente è la gestione della cosiddetta fase 2, quella che seguirà questa fase di chiusura totale, e che comporterà una graduale e lenta riapertura delle attività.

La scuola è uno di quegli ambiti dove sarà più difficile garantire distanze di sicurezza e controllare il contatto tra gli studenti. Questo implica che se entro settembre il contagio nel nostro Paese non fosse completamente azzerato, si potrebbe decidere di ripartire con le lezioni a distanza.

Uno scenario psicologicamente drammatico, perché vorrebbe dire un perdurare della situazione per tutta l’estate, con tutto ciò che ne comporta dal punto di vista sociale ed economico, proiettando ombre e paure e amplificandole ancor di più di quanto non siano già radicate in tutto il Paese.

 

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