Nuove metodologie didattiche: il Cooperative Learning

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Si può imparare meglio lavorando in gruppo? Secondo gli studi sul Cooperative Learning è possibile, con grandi vantaggi per l’intera classe. Vediamo come funziona questo metodo di insegnamento.

Come si definisce il Cooperative Learning

L’Apprendimento Cooperativo è una modalità di apprendimento, attuabile dalla classe III delle Elementari, basata sull’interazione: gli allievi lavorano in gruppi, interagendo e collaborando per raggiungere un obiettivo comune, attraverso un percorso di approfondimento e acquisizione di nuove competenze.

Sono 5 gli elementi che delineano la fisionomia del Cooperative Learning:

  1. Interdipendenza positiva: tutti devono lavorare per ottenere il risultato prefissato, e ogni alunno deve sentire la responsabilità del proprio impegno e del ruolo degli altri;
  2. Responsabilità individuale: in gruppo bisogna sostenere la propria parte, ma anche individualmente bisogna dimostrare quanto si è imparato;
  3. Interazione: ogni studente ha il proprio compito, ma un momento fondamentale è quello del confronto, in cui si discutono i compiti, si cercano le conclusioni e gli allievi possono condividere conoscenze tra loro;
  4. Sviluppo delle abilità sociali: ciò che si va a stimolare sono le capacità del singolo, in particolare la leadership, la comunicazione, il saper prendere delle decisioni e difenderle, la gestione dei conflitti nei rapporti interpersonali;
  5. Auto-valutazione: il gruppo deve essere in grado di giudicare il modo in cui si sta portando avanti il progetto e capire quando bisogna apportare qualche cambiamento.

Queste stesse caratteristiche differenziano i gruppi di lavoro del CL dal tradizionale lavoro di gruppo.

Perché si sviluppa il Cooperative Learning

Nella lezione tradizionale il docente spiega, trasmette informazioni e conoscenze a un pubblico di alunni che prende appunti e si sforza a recepire tali nozioni: in questo contesto è diventato un aspetto fondamentale per valutare la riuscita del lavoro di insegnamento, la capacità di concludere il programma didattico, a discapito delle effettive risorse acquisite dallo studente.

Molte ricerche hanno smontato questo modus operandi: secondo questi studiosi di circa 5000 parole ascoltate in 50 minuti di lezione, gli studenti ne appuntano circa 500 e dopo una lezione di 50 minuti, gli stessi ricordano circa il 70% di quanto presentato nei primi 10 minuti, e il 20% del contenuto presentato negli ultimi 10 minuti .

Il Cooperative Learning si sviluppa, come il agenzia matrimoniale romena, a partire dal costruttivismo e dall’opera di Piaget: secondo questa visione gli allievi imparano effettivamente quando hanno un ruolo attivo, sono impegnati in discussioni e attività reali. Inoltre, secondo Vygotsky , lo sviluppo cognitivo è un processo sociale e la capacità di ragionare aumenta nell’interazione con i propri pari e con persone maggiormente esperte; anche McKeachie sostiene che, interagendo con i propri pari, lo studente opera una maggiore elaborazione cognitiva e può ammettere e chiarire la propria confusione. Si rovescia quindi l’idea dell’apprendimento centrato sulla struttura stimolo-risposta.

In cosa consiste l’Apprendimento Cooperativo

Gli esperti  distinguono tra cooperative learning informale, esercizi brevi assegnati in classe a gruppi non fissi di due o più studenti, e cooperative learning formale, esercizi più lunghi e impegnativi assegnati a gruppi di studenti che lavorano insieme per un periodo di tempo maggiore.

  • Nel CL informale gli studenti devono essere riuniti in gruppi di 2 – 4 persone dal docente, che propone una domanda, un problema, assegnando, ad esempio, ad uno il compito di scrivere e all’altro il compito di esporre. L’esercizio verrà svolto in pochi minuti. Una variante a questo metodo è la think-pair-share: quindi la coppia di allievi che deve ragionare insieme su un quesito, sintetizzando in un’unica risposta le due visioni.
  • Nel CL formale, gli studenti lavorano in gruppi su progetti più complessi ed il compito può essere svolto anche fuori dalle mura scolastiche; solitamente è l’insegnante che assegna i ruoli e dà i compiti ai membri, dividendo poi l’esposizione finale tra tutti i ragazzi coinvolti.

In entrambi i casi il docente ha un ruolo decisivo perché deve essere lui a formare i gruppi in modo che siano equilibrati, e a dare i compiti: inoltre la figura dell’insegnante diventa quella del coach, della guida, di una risorsa a cui chiedere supporto, ma esterna al gruppo. Infine il lavoro verrà valutato singolarmente, andando quindi a giudicare le capacità del singolo di apprendere e interagire, e sugli aspetti dell’intero progetto, quindi in modo complessivo.

In conclusione si può notare come il CL garantisce un migliore apprendimento, facilita lo sviluppo di abilità cognitive di alto livello e l’attitudine a lavorare con gli altri, aiutando gli studenti ad avere fiducia nelle proprie capacità, e preparandoli anche ad un futuro ambiente di lavoro.

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