Concorsi ordinari, le due novità del decreto che fanno più discutere
Il decreto Sostegni Bis promette sostanziali novità per quel che concerne numero e caratteristiche dei concorsi ordinari per i docenti nei prossimi mesi. Considerando la paralisi della macchina organizzativa degli stessi negli ultimi due anni, questo costituisce un punto importante a favore per chi attende occasioni per l’immissione in ruolo in breve tempo. Leggi qui
Il decreto Sostegni Bis al momento è ancora nella forma di bozza, per cui è possibile che fino alla sua definizione possano esserci modifiche e novità. Ma è già possibile farsi un’idea piuttosto chiara di cosa ci si può aspettare, dal punto di vista dei candidati.
L’elemento portante che caratterizzerà i concorsi ordinari nei prossimi anni sarà la cadenza annuale per garantire continuità nelle immissioni in ruolo e adeguata copertura delle cattedre scoperte. Gli stessi saranno organizzati secondo una prova scritta con risposta multipla e una prova orale. Clicca qui!
Intenzione del Governo è anche ricorrere a procedure semplificate, con valutazione dei titoli con successiva formazione della graduatoria. Relativamente ai punteggi, sarà richiesto un minimo di 70 punti, in virtù di 2 punti per ogni risposta esatta e zero per le risposte non date o errate.
Oggetto di discussione, ancora il ruolo dei 24 CFU. Non è detto che non siano più necessari in futuro: sarà una delle partite sulle quali si giocherà l’approvazione del decreto a colpi di emendamenti.
A far discutere anche l’addio alla prova preselettiva, così come la decisione secondo cui tutti i candidati che non dovessero riuscire a superare le prove del concorso non avrebbero più la possibilità di ripresentarsi ai concorsi successivi per la medesima classe di concorso o tipologia di posto per la quale non hanno superato le prove.