Cosa sono le attività funzionali all’insegnamento
Oltre alle ore di lezione in classe, il docente è tenuto a svolgere altre ore, dette di attività funzionali all’insegnamento: ti spieghiamo di cosa si tratta in questo approfondimento.
La normativa
Questo aspetto del contratto dell’insegnante è regolato dall’ incontri a aosta: si tratta di un lavoro extra-didattico, che comprende attività individuali e collegiali.
L’attività funzionale all’insegnamento è costituita da ogni impegno inerente alla funzione docente previsto dai diversi ordinamenti scolastici. Essa comprende tutte le attività, anche a carattere collegiale, di programmazione, progettazione, ricerca, valutazione, documentazione, aggiornamento e formazione, compresa la preparazione dei lavori degli organi collegiali, la partecipazione alle riunioni e l’attuazione delle delibere adottate dai predetti organi.
Così è scritto sul Contratto Collettivo Nazionale: il Piano annuale delle attività del personale docente viene emanato dal Dirigente Scolastico all’inizio dell’anno, può poi variare in corso d’opera, ed è obbligatorio per gli insegnanti, anche se supplenti.
La formula è quella di 40+40: 40 ore annue per la partecipazione alle riunioni del collegio docenti, e altre 40 ore annue per la partecipazione ai consigli di classe, di interclasse, di intersezione. Non parliamo di 80 ore totali, in quanto i due tipi di impegni non sono intercambiabili, ma distinti e indipendenti.
A questi adempimenti si aggiungono le attività di scrutini ed esami, compresa la compilazione degli atti relativi alla valutazione.
Vediamo nel dettaglio quali sono i compiti del docente.
Attività individuali
Tra gli impegni che il docente deve svolgere in modo autonomo ritroviamo:
- preparazione di lezioni, esercitazioni e verifiche
- correzione degli elaborati
- rapporti con le famiglie
- formazione e aggiornamento
Parliamo di una serie di attività collaterali a quella svolta in classe: di preparazione, ricerca e valutazione del lavoro da svolgere in aula. Per quanto riguarda invece la comunicazione insegnante-famiglia, sarà l’istituzione scolastica a definire modi e tempi degli incontri, assicurando concreta accessibilità al servizio e strumenti idonei.
Le ore impiegate per la preparazione delle lezioni, la correzione dei compiti e altre attività svolte in orario extra-scolastico, non rientrano nel 40+40, non sono quantificabili né quindi monetizzabili, ma rappresentano comunque un obbligo del docente.
Infine, sempre secondo il CCNL, l’insegnante è tenuto ad essere in classe 5 minuti prima dell’inizio delle lezioni e ad assistere all’uscita degli studenti, in modo da garantire vigilanza e sicurezza dei ragazzi.
Attività collegiali
Qui ritroviamo la formula 40+40, nel dettaglio:
- partecipazione alle riunioni del Collegio dei docenti, comprese le attività di programmazione e verifica di inizio e fine anno, l’informazione alle famiglie sui risultati degli scrutini trimestrali, quadrimestrali e finali e sull’andamento delle attività educative in scuole materne e istituzioni educative. Per questi impegni si calcolano fino a 40 ore annue.
- partecipazione alle attività collegiali dei consigli di classe, di interclasse, di intersezione. Gli obblighi relativi vengono stabiliti dal collegio dei docenti con una programmazione dettagliata, tenendo conto degli oneri di servizio degli insegnanti con un numero di classi superiori a sei. Per questa attività si calcolano fino a 40 ore annue.
- svolgimento di scrutini ed esami, compresa la compilazione degli atti relativi alla valutazione.
L’insegnante è quindi chiamato non solo a prestare servizio in classe, con gli alunni, ma ad assolvere anche una serie di compiti collaterali ed ugualmente importanti.
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