Assunzioni ATA 2019: richiesti 8.408 posti, ma potrebbero essere meno
Per le immissioni in ruolo relative al personale ATA 2019/20, il Miur ha fatto richiesta al Ministero dell’economia di 8.408 posti. Ora la palla passa al dicastero, che dovrà decidere se autorizzarli o no.
Numeri per docenti e ATA
Il pessimismo deriva dai casi precedenti, se si pensa che le assunzioni di insegnanti per il prossimo anno scolastico, per cui il Mef ha già dato conferma, sono 53.627, nonostante gli oltre 58.000 richiesti.
Circa il 10% in meno, considerato che sono state disattese 5.000 richieste. Il taglio è stato giustificato dal Mef non con la mancanza di risorse, ma per via del minore fabbisogno legato al calo delle nascite.
In molti ritengono che si seguirà questa linea anche per il personale ATA, ma solo i dati ufficiali potranno dare certezze.
Le previsioni
La sensazione è però che, come accaduto per i docenti, anche le immissioni in ruolo ATA potrebbero essere più basse rispetto a quelle previste. Il ragionamento del ministero segue sempre la logica del calo delle nascite. Ci sono meno alunni quindi servono meno assunzioni.
Secondo queste previsioni, il taglio di immissioni ATA potrebbe interessare soprattutto le regioni in cui il calo demografico è più consistente.
Le assunzioni per l’a.s. 2019/20 dovrebbero avvenire interamente sui pensionamenti. Questo consentirebbe di coprire soltanto il turnover. Un numero che già risultava inferiore rispetto alle cifre prospettate dopo gli esiti delle domande di mobilità. Se la tendenza dovesse proseguire, il numero potrebbe diminuire ulteriormente.
I posti vacanti per il personale ATA all’11 luglio ammontavano infatti a 19.942, meno della metà sono stati invece quelli richiesti per le assunzioni. Questi coincidono con i pensionamenti, ovvero il numero delle cessazioni secondo i dati INPS dell’11 luglio 2019.
Le immissioni verranno effettuate sui cessandi al 1° settembre 2019, nonostante le richieste dei sindacati per un piano di assunzioni straordinario che non fosse “al risparmio”.