Assegnazione supplenze, meno dell’1% accetta l’incarico
Il 2020 volge al termine e dal mondo della scuola, e non solo, sarà ricordato come uno degli anni più bui e difficili. Se si considera che la scuola rappresenta già di per se un settore tra i più in difficoltà del Paese, si capisce bene come il prossimo anno necessiterà di interventi strutturali per colmare le lacune attuali. Uno degli aspetti più drammatici riguarda l’assegnazione delle supplenze ai precari. Al momento, sono circa 10 mila le supplenze annuali ancora scoperte.
Sono stati gli uffici scolastici a ufficializzare la drammaticità di questi numeri ai sindacati. La situazione della Penisola non è omogenea. Da qui l’insuccesso in virtù di alcune province dove sono centinaia le cattedre ancora assegnate a supplenza temporanea.
Uno dei motivi principali che porta a questa situazione è certamente la bassa percentuale di sì agli incarichi. In alcuni casi, addirittura meno dell’1%.
Alcuni uffici scolastici stanno rilanciando sul tema della informatizzazione, mettendo a punto una App attraverso la quale i supplenti potranno accettare l’incarico. Una soluzione che difficilmente potrà sanare una difficoltà di sistema del mondo della scuola. Da considerare, la difficoltà nel gestire la didattica a distanza e ritardo nell’assegnazione degli incarichi, che penalizza i docenti stessi e come sempre gli studenti cui non viene assicurata continuità didattica.