Aggiornamento Gps: se salta sono a rischio anche le Gae

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La volontà del ministero di rinviare l’aggiornamento delle Graduatorie Gps al 2023 è ormai evidente. Da più parti continuino ad arrivare critiche e dubbi circa l’opportunità di privare una platea di precari di circa 700mila unità di un’opportunità di aggiornamento o inserimento così importante.
Per il ministero non ci sono i tempi tecnici per varare un nuovo regolamento prima dell’estate, quando dovrebbe avvenire l’aggiornamento. Che quest’anno, lo ricordiamo, doveva coincidere con l’aggiornamento anche delle Gae, e con l’allineamento delle due graduatorie. Se dovessero saltare le Gps, potrebbero saltare anche le Gae, il cui aggiornamento era previsto in primavera. Sullo stesso argomento clicca qui
Ma per il ministero non sarà semplice restare su questa linea, considerato che sindacati e forze politiche spingono affinché l’aggiornamento si faccia.

Le opinioni della Lega

Il sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso della Lega e il responsabile scuola del Carroccio, Mario Pittoni, tira dritto per la sua strada: “Ritengo che le GPS degli insegnanti vadano aggiornate quest’anno senza ritardi o slittamenti. Questo, sia per consentire nuovi inserimenti, sia per dare la possibilità a chi ha acquisito titoli di poter aggiornare la propria posizione in graduatoria. Nelle prossime ore chiederò un tavolo su questo e spero di non trovare ostacoli in tal senso”.
Dello stesso avviso il senatore Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega e vicepresidente della commissione Cultura a Palazzo Madama: “i giorni scorsi ho avuto modo di discutere con ministro e vertici sindacali quella che appare come l’unica strada percorribile. Era infatti evidente dall’inizio che disporre in tempo utile del nuovo regolamento sarebbe stato impossibile. Non resta allora che prorogare l’efficacia dell’ordinanza ministeriale 60/2020, nel senso di farla valere anche per il primo rinnovo delle GPS. In pratica si prolungherebbe la validità dell’ordinanza nelle more dell’iter per l’emanazione del nuovo regolamento. Si andrebbe quindi semplicemente a prendere atto che, anche per il permanere dell’emergenza pandemica, si può solo continuare a utilizzare lo strumento attuale prorogandone la validità di un altro biennio”.  Leggi anche questo articolo

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